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Emigrare in Australia: ecco come studiare e lavorare nella terra dei canguri

Sempre più italiani fuggono verso l’Australia alla ricerca di un lavoro e di un futuro più roseo. Ecco tutti i consigli utili per il trasferimento: visto, pro e contro, lavoro ed istruzione nella terra dei canguri.
A cura di Fabio Giuffrida
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La disoccupazione giovanile vola al 40% e gli italiani scappano dal proprio Paese alla ricerca di un lavoro e di un futuro più roseo. Stando al Rapporto Italiani in Australia 2013, i nostri connazionali migrano sempre di più verso la terra dei canguri. Oggi come nel 1950, precisa Il Fatto Quotidiano. Questi sono i numeri: 18.610 hanno richiesto un visto di residenza temporaneo con un incremento del 116% (negli ultimi 24 mesi) e del 36% (rispetto al 30 Settembre 2012); più di 32 mila sono i giovani italiani arrivati in Australia (12 mila con lo status di studente negli ultimi sei anni), 1.700 quelli "sponsorizzati" da aziende australiane, 924 i visti di residenza permanente, 15.973 i visti vacanza-lavoro che sono stati concessi soltanto a coloro che hanno un'età compresa tra i 18 e i 30 anni. Un trend in crescita del 66,4%.

Perché emigrare in Australia – Secondo Panorama sarebbero cinque i motivi per cui bisognerebbe trasferirsi in Australia: qualità della vita, facilità con cui si riesce a trovare lavoro, stipendi alti, sanità e tasse (per redditi da zero a 12 mila euro non si pagano tasse mentre da 12 mila euro in poi l'aliquota sale al 19% per poi schizzare al 37% per un reddito fino a 120 mila euro), flessibilità e prospettiva di carriera. In poche parole, nella terra dei canguri diventa più facile, se determinati e preparati, sfondare nel mondo del lavoro; c'è più offerta, meritocrazia e soprattutto la disoccupazione si attesta a meno del 6%. La qualità della vita è molto alta ma la concorrenza, soprattutto nelle grandi città come Sidney e Melbourne, diventa sempre più agguerrita. Bisogna sfatare il mito, dunque, che sia possibile arrivare in Australia e, pur non sapendo parlare inglese e pur non avendo mai avuto alcuna esperienza (nei più svariati settori), sia facilissimo trovare lavoro – e fortuna – in tempi rapidi. Le competenze vengono premiate e gli stipendi, tra l'altro, sono molto alti: si parte da circa 20 dollari l'ora anche per i lavori più umili, soprattutto quelli relativi all'hospitality che consentono agli stranieri di poter sopravvivere nei primi anni di permanenza. I costi per l'istruzione sono molto elevati così come il costo della vita: si parte da 150 dollari a settimana per una camera.

Un'isola felice – Un mercato del lavoro molto selettivo ma pieno di opportunità, così lo definisce Panorama. I giovanissimi, ad esempio, fino a 30 anni, hanno la possibilità per un solo anno, grazie al Working Holiday Visa, di trasferirsi in Australia dove è possibile studiare e lavorare contemporaneamente. Per poter ottenere un secondo visto, sempre della durata di un anno, è necessario lavorare in miniera o in una farm (aziende agricole) per almeno 88 giorni. Innumerevoli sono i visti che consentono di approdare in Australia ma tra questi spicca quello strettamente legato alle "skilled occupation lists", ovvero una lista con tutti i lavori più richiesti, aggiornata periodicamente dal Governo, che consente di chiedere più facilmente la cittadinanza locale. Oltre a questo, c'è anche il visto per studenti – solitamente utilizzato dopo aver esaurito il WHV – che consente di frequentare, ad esempio, corsi d'inglese per perfezionare la lingua, potendo di fatto prolungare la propria permanenza in Australia. Sorrisi, trasparenza e meritocrazia sono i pro dell'Australia, secondo Panorama. "Qui premiano il merito e l'iniziativa" ha sbottato Mauro Ceccarelli, avvocato italiano trasferitosi in Australia, intervistato da Il Sole 24 Ore che poi ha aggiunto: "A causa della crisi europea è in atto un nuovo esodo migratorio verso l'Australia paragonabile a quello del primo dopoguerra e degli anni 60/70". Tra le professioni più richieste spiccano quelle legate alla ristorazione e soprattutto i lavori più umili, dal muratore al meccanico di auto e moto, ma ci sono anche l'idraulico, il ragioniere e il fisioterapista (come riporta Portale Australia).

Consigli e raccomandazioni – Con il visto turistico non si può lavorare anche se è possibile sperare, in seguito ad un colloquio, di ottenere una sponsorizzazione da un'azienda locale: è possibile lavorare, invece, con un Working Holiday Visa mentre con il Visto studenti si ha un limite di 20 ore a settimana. Attenzione anche allo sfruttamento, specialmente se lo straniero non conosce bene la lingua inglese o, ancora peggio, se non ha alcuna qualifica. Non è facilissimo ottenere un lavoro nelle farm e a volte si rischia di venire pagati anche 15 dollari l'ora. Il consiglio, dunque,  è quello di arrivare nella terra dei canguri con un obiettivo, con le idee chiare e soprattutto con "skills" da vendere/offrire. Anche per la ricerca del lavoro esistono giornali locali ma soprattutto internet che consente, tramite siti specializzati, la ricerca di opportunità lavorative per tutti i settori (vi ricordiamo che in Australia il curriculum viene chiamato "resume" e spesso diventa fondamentale, a differenza di quanto avviene in Italia, la lettera di presentazione). A dare una mano agli "aspiranti australiani", infine, sono sorti alcuni siti i quali hanno cercato di far luce sulle notizie false spesso diffuse in rete: tra queste spiccano Portale Australia di Antonino Loggia, Il Faro – Nuova Associazione Italia Australia, Mollotutto e Doitaustralia. Si tratta di "community" che consentono lo scambio di idee, che pubblicano offerte di lavoro ma che soprattutto danno consigli su come studiare e lavorare in Australia, senza badare a falsi miti.

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