Emergenza siccità, troppi shampoo. Comune emiliano multa i parrucchieri: “Non sprecare l’acqua”
L'emergenza siccità, che sta colpendo il Nord e il Centro Italia, comincia a farsi sentire anche sulle attività economiche. È quanto è successo a Castenaso, comune alle porte di Bologna, dove l'amministrazione comunale ha deciso di multare i parrucchieri e i barbieri, da un minimo di 25 fino a un massimo di 500 euro, che effettuano il secondo lavaggio.
"Si avvisa la cittadinanza che fino al 30 settembre 2022 è fatto divieto di prelievo – così come in molte altre località della zona – dalla rete idrica di acqua potabile per uso extradomestico dalle 8 alle 21, e i parrucchieri e i barbieri dovranno effettuare un solo lavaggio della testa ai clienti oltre al risciacquo", come si legge nell'ordinanza firmata dal sindaco Carlo Gubellini con le misure straordinarie per evitare gli sprechi d'acqua di fronte alla siccità che sta colpendo l'Emilia Romagna, che ha già dichiarato lo scorso 21 giugno lo stato di crisi regionale, e molte altre zone d'Italia.
"Un rubinetto lasciato aperto eroga mediamente 13 litri al minuto", si legge nel vademecum che accompagna l’ordinanza. "Dunque, i classici due risciacqui superano almeno i 20 litri. E nella situazione in cui ci troviamo non ce lo possiamo più permettere", ha poi precisato il primo cittadino in una intervista al Corriere della Sera, aggiungendo che "l’unico obiettivo è che tutti si sentano responsabilizzati. Come amministrazione ci siamo limitati a fare un’analisi a tutto tondo delle abitudini quotidiane, private e commerciali, chiedendoci dove fosse possibile razionare l’acqua senza interrompere le attività".
Dall'ordinanza in questione, la cui notizia è arrivata anche sui giornali stranieri, sono esclusi "i servizi pubblici di igiene urbana, nonché gli annaffiamenti dei campi da tennis e campi sportivi in terra battuta e in manto erboso, e l'irrigazione del verde di pertinenza ospedaliera facente capo a strutture pubbliche". Gubellini ha precisato che "nessuno ha protestato, tutti hanno capito la ratio dell'ordinanza, che non è vessatoria".