Emergenza siccità, ora è rischio razionamento dell’acqua: la situazione regione per regione
Le Regioni sono pronte a chiedere al Governo lo stato di emergenza per la siccità, come ha riferito nelle scorse ore l'assessore veneto all'Agricoltura, Federico Caner. L'obiettivo è quello di dare priorità all'uso umano e agricolo della risorsa idrica. Un'altra richiesta dei rappresentanti regionali sarà quella di mettere a disposizione anche le risorse del Pnrr per la creazione di nuovi invasi e far fronte così all'allarme che dal Nord Italia si sta allargando a gran parte della Penisola. Di questo e di altro si discuterà domani, mercoledì 22 giugno, dalla Conferenza delle Regioni.
Allarme rosso per il bacino del Po
La situazione negli ultimi giorni è infatti ulteriormente aggravata dall'ondata di caldo intensa che sta facendo registrare temperature record per il periodo, con punte fino a 40 gradi, in particolare in Puglia, Basilicata, Calabria e Isole Maggiori, come ha illustrato a Fanpage.it il colonnello Mario Giuliacci. Di conseguenza, per la mancanza di pioggia, anche la situazione nei campi è peggiorata. L’ultimo monitoraggio della Coldiretti sulla situazione del fiume Po al Ponte della Becca (Pavia) restituisce un quadro preoccupante.
"Il livello del Po – emerge da Coldiretti – è a -3,3 metri rispetto allo zero idrometrico più basso di Ferragosto di un anno fa, con la siccità che colpisce i raccolti, dal riso al girasole, dal mais alla soia, ma anche le coltivazioni di grano e di altri cereali e foraggi per l’alimentazione degli animali, in un momento in cui è necessario garantire la piena produzione con la guerra in Ucraina". La mancanza di acqua nella Pianura Padana – è l'allarme – minaccia oltre il 30% della produzione agricola nazionale.
L'Autorità di bacino del Po ha dichiarato, in proprio, già l'allarme rosso: la situazione del grande fiume è infatti allo stato di emergenza più grave da quando se ne ha memoria. Inoltre, solo il lago di Garda resta al 60% della sua capacità di riempimento, e anche il lago Maggiore, principale magazzino di risorsa essenziale per il fiume, è solo al 24% della sua capacità di invaso.
Le regioni più colpite dalla siccità
Tra le regioni maggiormente colpite da questo fenomeno c'è la Lombardia. Il presidente Attilio Fontana ha però rassicurato che la situazione non è ancora critica. "Regione Lombardia – ha dichiarato – da oltre un mese e mezzo si sta preoccupando con iniziative per cercare di utilizzare nel miglior modo possibile la poca acqua che abbiamo a disposizione. Suggeriamo di evitare sprechi e di ridurre al minimo indispensabile l'utilizzo dell'acqua, ma, riguardo l'aspetto civile, la situazione è ancora sotto controllo".
Con i livelli del Po sempre più bassi, Alberto Cirio, governatore del Piemonte, ha decretato l’allarme rosso e chiesto aiuto alla Valle d’Aosta, che però a sua volta è alle prese con l'emergenza: "Anche la nostra regione sta riscontrando gravi criticità dovute alla carenza idrica. Abbiamo i nevai già sciolti come se fossimo ad agosto e temperature altissime anche fino a 4.000 metri", ha detto il presidente Erik Lavevaz. Senza piogge il Vercellese non riuscirà ad andare oltre la "prima settimana di luglio" e dovrà dire addio al riso per quest'anno, ha detto Confagricoltura Vercelli e Biella.
Stato di calamità anche in Emilia Romagna. A Bologna è in vigore (fino al 30 settembre) una ordinanza per vietare lo spreco di acqua potabile “per uso non domestico”, con riferimento inparticolare all’innaffiamento di orti e giardini. La situazione più grave è sicuramente al Centro Nord, dove sono numerose le misure di razionamento partite in decine di Comuni.
Discorso diverso per il Lazio, dove Nicola Zingaretti ha annunciato che nelle prossime ore proclamerà lo stato di calamità che servirà per "adottare immediatamente le prime misure e invitare i sindaci alle norme di contenimento". Anche l'Arno e il Tevere sono in grande sofferenza a causa della mancanza prolungata di piogge.