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Emergenza Rifiuti

Emergenza sanitaria a Napoli: dopo l’ allarme Tifo, tornano i rifiuti in strada – Intervista alla dott.ssa Maria Triassi

Un caso di Tifo Murino registrato a Ponticelli: la malattia si trasmette attraverso le pulci di ratto che proliferano a causa dell’ emergenza rifiuti che sta tornando drammatica a Napoli e in tutta la provincia. La dott.ssa Triassi denuncia il rischio di immondiziazione dell’ ambiente.
A cura di Alessio Viscardi
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Intervista a Maria Triassi
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Emergenza Rifiuti

Da quarantanni non si registrava un caso di Tifo Murino a Napoli. Sotto il sole cocente dell' estate 2011, in una città che affoga nell' eterna emergenza rifiuti, ecco rispuntare malattie che si credevano ormai dimenticate. La dottoressa Maria Triassi, presidente della Società italiana di igiene e malattia preventiva – nonché direttore del Dipartimento di igiene ospedaliera al Secondo Policlinico di Napoli – aveva lanciato già l' allarme qualche settimana fa. Si era prospettato addirittura il Colera, si erano poi letti gli allarmanti dati sull' aumento delle patologie respiratorie nei bambini a giugno – probabile conseguenza dei continui roghi di rifiuti ammassati in strada – e alla fine è arrivato il Tifo.

Intervista alla dott.ssa Maria Triassi

Responsabile dipartimento di igiene al Secondo Policlinico di Napoli

"Si tratta di una malattia che si trasmette con il morso della pulce di ratto. In un ambiente con elevata presenza di rifiuti proliferano topi, blatte e insetti, diventa così pobbile la diffusione di malattie orofecali" ci conferma la dott.ssa Triassi, che ci tiene a sottolineare di non voler lanciare un allarme, ma soltanto alzare al massimo la soglia dell' attenzione. "Si tratta di un caso isoltato e non siamo di fronte a un' epidemia di Tifo, ma bisogna perentoriamente rimuovere i rifiuti dalle strade per evitare qualsiasi rischio. Bisogna fare prevenzione".

Il Tifo Murino è una malattia che si caratterizza da febbre e macchie cutanee. Nelle periferie di Ponticelli e Pianura, dove è ancora allarmente la quantitò di rifiuti per strada, si sommano drammatiche condizioni ambientali a precarie condizioni abitative. In questi posti è maggiore il rischio che si verifichi il contagio di malattie come Tifo, Salmonella e addirittura Colera.

Il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, tende a minimizzare: "Un solo caso di Tifo può sempre capitare, non so se si possa mettere in relazione all' emergenza rifiuti a Ponticelli". Nonostante ciò, il primo cittadino afferma di aver emanato una nuova delibera che prevede tutte le misure necessarie a scongiurare il rischio sanitario.

Nella nuova delibera si trovano confermata le precedenti misure prese per contrastare il drammatico aumento della quantità di rifiuti in strada, come la raccolta senza soluzione di continuità da parte di Asia e la possibilità per i cittadini di conferire materiale differenziato alle diverse isole ecologiche mobili dislocate su tutto il terriorio cittadino secondo un calendario preciso. Viene fatto divieto agli esercizi commerciali di utilizzare bicchieri e piatti monouso di plastica.

La dott.ssa Maria Triassi è stata consultente per la Procura di Napoli anche nel procedimento che ha portato all' incriminazione del Governatore della Regione Campania, Stefano Caldoro, accusato di epidemia colposa per non aver gestito i flussi in modo da liberare la città di Napoli dai rifiuti. Il rischio sanitario è altissimo, anche per i roghisi ripetono costantemente in città e in tutta la provincia. I rifiuti che bruciano producono diossine che non solo irritano e creano patologie respiratorie nell' immediato, ma sprigionano materiali cancerogeni molto pericolosi che potrebbero poterare all' insorgenza di tumori nei soggetti che respirano i fumi tossici.

Siamo dinanza all' immondiziazione dell' ambiente, un concetto elaborato dalla stessa dott.ssa Triassi che si rifà a quello di "fecalizzazione dell' ambiente" in vigore quando l' assenza di condotte fognarie e depuratori portava alla dipersione nell' ambiente circostante dei batteri presenti nelle feci. Il concetto di immondiziazione è simile, perchè i batteri e gli insetti-vettori che si generano nei rifiuti invadono tutto l' ambiente, creando le pre-condizioni per lo scoppio di epidemie: "Come quelle di Colera a Napoli nel '73 e a Bari nell' '80", precisa la dott.ssa Triassi: "Causati da anni di degrado igienico e sanitario delle due città. Oggi ci troviamo in condizioni di degrado simili".

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