Emergency ha salvato 55 persone su una piccola barca nel Mar Mediterraneo: “Eravamo allo stremo”
Life Support, nave di Emergency attrezzata per il salvataggio dei migranti in mare, ha soccorso nel primo pomeriggio di oggi una piccola barca su cui navigavano 55 persone. Il natante, che si trovava in acque internazionali, era alla deriva e con ogni probabilità sarebbe affondato senza l'intervento della ONG.
Uno dei superstiti tratti in salvo ha raccontato che la piccola imbarcazione era salpata da Zwara, Libia, intorno alla mezzanotte: "Eravamo in mare da oltre 12 ore. Dopo qualche ora di navigazione il motore ha smesso di funzionare e abbiamo iniziato ad imbarcare acqua dopo poco. Eravamo terrorizzati. Molti di noi sono scoppiati in lacrime quando hanno visto la vostra nave venire in soccorso. Eravamo allo stremo". Tra le persone salvate anche tre donne, tre bambini accompagnati dai 2 ai 7 anni, e tre minori non accompagnati. Le persone soccorse provengono da Paesi segnati da gravi emergenze umanitarie tra cui Costa d’Avorio, Egitto, Eritrea, Etiopia, Nigeria, Palestina, Sudan, Somalia.
"Quando ci siamo avvicinati, abbiamo trovato un’imbarcazione in condizioni di grave pericolo – ha dichiarato Albert Mayordomo, soccorritore della Life Support –. Era così sovraccarica di esseri umani che molti viaggiavano a cavalcioni sui tubolari. L’odore di benzina era fortissimo, nonostante fossimo all’aria aperta. I loro corpi erano impregnati di benzina, molti avevano ustioni sulle gambe e contusioni dovuti alle condizioni del viaggio".
Emanuele Nannini, capomissione della Life Support, ha ricordato che la vera emergenza è quella che vivono i migranti. Sono loro a morire in mare in media una volta ogni quattro ore: "È come se il Mediterraneo fosse una zona di guerra – ha spiegato -. Abbiamo appena salvato 55 persone, ma non sapremo mai quante altre persone, in queste ore, sono state riportate in Libia o sono naufragate e annegate in silenzio. Solo nella giornata di ieri abbiamo appreso di quattro imbarcazioni intercettate, ovvero centinaia di persone riportate con la forza in Libia o in Tunisia. Al termine delle operazioni di soccorso oggi, si è avvicinata un’imbarcazione non identificata, presumibilmente appartenente a milizie libiche, ci ha fatto segno di allontanarci e ha effettuato delle manovre intimidatorie verso la nostra nave, mostrandoci i kalashnikov e le pistole che avevano a bordo".
Alla Life Support è stato assegnato il porto di Marina di Carrara che dista circa tre giorni di navigazione dal luogo in cui è avvenuto il salvataggio.