Emanuele Tiberi ucciso con un pugno, condannato a 5 anni l’amico Cristian Salvatori
Cinque anni al 34enne che ha ucciso l'amico con un pugno. Cristian Salvatori, accusato di omicidio preterintenzionale per avere colpito con un pugno alla testa Emanuele Tiberi, 29 anni, morto sul colpo, è stato condannato dal gup di Spoleto, Margherita Amodeo. I fatti sono avvenuti a Norcia la notte del 29 luglio del 2018, davanti a un locale. Il processo, che ha visto imputato Salvatori, che in attesa di sentenza è sottoposto al solo obbligo di dimora, si è svolto con il rito abbreviato. L'imputato non ha assistito alla lettura della sentenza.
Emanuele Tiberi è morto la notte del 29 luglio davanti alla Vineria di Norcia. I due, che erano amici, si trovano all'esterno del locale quando Emanuele è stato colpito dal pugno. Come confermato dall'autopsia svolta un anno fa dal medico legale Sara Gioia, nominato dal Tribunale di Spoleto, alla presenza del consulente nominato da Salvatori, la morte è stata causata dalle lesioni provate dal pugno e non dalla caduta a terra. Le indagini sono state condotte dai carabinieri di Norcia coordinati dal pm Vincenzo Ferrigno. I genitori di Emanuele, costituitasi parte civile al processo insieme ad altri parenti, ha sempre sostenuto che i due non stavano scherzando quella sera e che il pugno non era stato sferrato nel contesto di un ‘figlt club'. "Che potesse esserci un clima di goliardia è possibile nel senso che non c'era una rissa ma una serata tra amici con un clima tranquillo ma se si intende un gioco violento con dei pugni, finito male questo noi non lo condividiamo e lo neghiamo con fermezza" disse all'epoca a Fanpage l'avvocato di parte civile Andrea Andreini.