“Eliminate le chat con il ragazzo suicida”: cosa sappiamo del messaggio su Telegram su Andrea Prospero
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Cosa sia successo ad Andrea Prospero, il 19enne trovato morto in un monolocale a Perugia, in parte resta ancora un mistero. Le certezze al momento sono legate alla causa del decesso: stando ai risultati dell'autopsia il giovane avrebbe assumendo diverse dosi di benzodiazepina, vicino al cadavere erano stati infatti trovati numerosi blister vuoti di ansiolitici. Si attendono ancora i risultati degli esami tossicologici. Sembrano esserci però pochi dubbi sul fatto che si sia trattato di un suicidio. Tutto ancora da chiarire invece è cosa abbia spinto il 19enne a commettere un simile gesto.
Tra gli indizi al vaglio della Procura di Perugia, coordinata dal procuratore Raffaele Cantone, ci sono anche i quattro telefoni cellulari trovati nel monolocale e ben 40 sim. A cosa servissero resta un punto da chiarire. Con il passare del tempo però escono nuovi spunti investigativi. Nell'ultima puntata di Chi l'ha visto? è stato pubblicato un messaggio comparso su una chat di Telegram. Si legge: "Circa due settimane fa è stato trovato morto suicida il ragazzo che aveva queste due @ (con riferimento a come Andrea Prospero era registrato nel gruppo Telegram). Vi invitiamo a rimuoverlo da eventuali gruppi ed eliminare eventuali chat. La postale ha i suoi quattro cellulari e le sim trovate". In fondo al messaggio sono stati inseriti i due profili che sarebbero stati gestiti dal 19enne: nessuno però avrebbe al suo interno le foto di Andrea Prospero. Che questi profili appartenessero veramente a lui?
Si tratterebbe di un gruppo chiuso di Telegram, questo vuol dire che per entrare devi essere invitato. Insomma qualcuno che ti raccomandi. Se venissero veramente cancellate le chat con lui, sarebbe forse più difficile per la polizia Postale ricostruire il passato del 19enne sul social.
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Fonti di Fanpage.it confermano che il 19enne era iscritto in più chat di Telegram, ma i contenuti di questi gruppi non sono resi pubblici. Così come non è certo che le attività svolte sui social dal giovane siano associabili alla sua morte. Occorrerà altro tempo per capire nel dettaglio quello che accadeva online.
Anche la famiglia sarebbe all'oscuro di chat sul web del ragazzo. Sentito da Fanpage.it il legale della famiglia, l'avvocato Francesco Mangano, ha fatto sapere che "la presenza di terzi nell'appartamento non può essere esclusa allo stato dei fatti. La polizia non ha trovato tracce di altre persone, ma la porta dell'appartamento non era chiusa dall'interno". Proprio per questo motivo non si esclude ancora nessuna pista investigativa.