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Elezioni comunali, Prodi: “La candidatura di Merola è un impegno per Bologna e per il Paese”

L’ex Presidente del Consiglio Romano Prodi sostiene il candidato del centrosinistra Virginio Merola alle elezioni comunali che si svolgono nella sua Bologna. Ma sono molti quelli che chiedono al professore un impegno ancora più consistente nella vita politica del Paese.
A cura di Alfonso Biondi
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Elezioni comunali Bologna

L'ex Presidente del Consiglio Romano Prodi s'è recato a votare questa mattina attorno alle 10:30. Ad accompagnarlo al seggio del liceo classico Galvani di Via Castiglione c'era sua moglie Flavia Franzoni. Nella sua Bologna l'appuntamento è di quelli importanti: si elegge infatti la nuova amministrazione comunale, un'amministrazione della quale il professore vorrebbe vedere a capo Virginio Merola.  Il nome del professore, alla vigilia di queste elezioni amministrative, è stato tirato in ballo diverse volte: molte persone infatti lo rivorrebbero al timone della coalizione da opporre a Berlusconi alle prossime politiche. Negli ambienti vicini al centrosinistra c'è nostalgia di lui, del suo modo di fare, del suo carisma.

Il professore s'è rifatto vivo in un'intervista concessa all'Unità, nella quale ha attaccato senza riserve l'attuale Presidente del Consiglio: "Gli ultimi giorni di Berlusconi– ha detto- sono stati una cosa incredibile, offensivi della dignità dell'Italia. La volgarità è diventata la sua bandiera, che ci fa vergognare nel mondo". Parole dure quelle di Romano Prodi, parole che lo portano ad auspicare una vittoria del centrosinistra in queste elezioni  al fine di "salvare la dignità di questo Paese dalla volgarità del premier".

Al riguardo, Prodi ha anche spiegato di appoggiare "senza riserve" la candidatura di Virginio Merola in queste delicate elezioni comunali, trattandosi di una candidatura che rispecchia un "impegno per Bologna e il Paese". Una presa di posizione che potrebbe diventare una carta vincente per Merola, il cui avversario più pericoloso è senza dubbio il leghista Manes Bernardini. Stuzzicato poi sulla disaffezione dell'elettorato, una disaffezione che riguarda sicuramente anche il Partito Democratico, il professore ha dichiarato che:

A vedere la piazza di venerdì sera non direi. Nel centrosinistra siamo abituati agli esami continui ma non mi pare ci sia uno specifico bolognese. La disaffezione è un fenomeno generale, riguarda l'Italia, la crisi del Paese e della politica alimentata dagli anni di Berlusconi.

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