Pasquale Viespoli, presidente al Senato del gruppo parlamentare Coesione Nazionale, Sindaco di Benevento dal 1993 al 2001 (allora militava in Alleanza Nazionale), ex missino. Da anni è il più importante punto di riferimento per la destra sannita e per anni è stato un fido seguace di Gianfranco Fini. Il legame tra i due si è rotto qualche mese fa quando Viespoli, leader di Fli a Palazzo Madama, ha lasciato il partito del Presidente della Camera per tornare a sostenere il governo Berlusconi.
Clemente Mastella, europarlamentare eletto nelle liste del Pdl. Fondatore del CCD (centro cristiano democratico), del CDR (cristiani democratici per la repubblica), dell’UDR (unione democratica per la repubblica) e dell’Udeur (unione democratici per l’europa), ministro per la Giustizia nel Governo Prodi dal 2006 al 2008 (poi l’esecutivo di centrosinistra cadde, a seguito dell’arresto di Sandra Lonardo Mastella, moglie di Clemente), democristiano da sempre.
Carmine Nardone, presidente della Provincia di Benevento dal 1998 al 2008, Deputato per quattro legislature, prima con il Partito Comunista Italiano e poi con il PDS, comunista, una vita spesa nel centrosinistra italiano. Anche suo figlio, Francesco, sembrava pronto a seguirne il cammino e la scorsa primavera si candidava al Consiglio Regionale della Campania nella lista del Partito Democratico, di cui era, fino a poco tempo fa, anche vice-segretario provinciale.
La destra, il centro, la sinistra. Gli ultimi decenni della storia politica sannita, si possono riscrivere (anche) attraverso la biografia di queste tre forti personalità. Chiaramente, chi è lontano dal Sannio potrebbe pensare che abbiamo appena presentato il curriculum dei tre candidati sindaci alle prossime amministrative: d’altronde, se la storia ha una logica…
E invece no. Viespoli, Mastella e Nardone, insieme all’Udc, sono i principali protagonisti della più singolare coalizione che si presenterà alle Comunali 2011 del 15 e 16 maggio e che vede proprio Carmine Nardone come candidato alla carica di Sindaco. Un tridente d’eccezione che ricorda un po’ quelle sfide tra vecchie glorie a fine carriera, quando giocatori che hanno sempre difeso colori di squadre diverse si riuniscono per festeggiare qualche collega che ha appena appeso le scarpette al chiodo. Eppure di amichevole, la sfida elettorale di Benevento, non ha praticamente nulla, come del resto tante delle sfide di queste elezioni 2011.
La nascita del PIT (Patto Istituzionale Territoriale), acronimo della neonata formazione politica di centro-destra-sinistra, ha evidentemente spiazzato le coalizioni naturali che subito hanno reagito rinfacciando ai nuovi avversari i decenni di contrapposizioni, conflitti e polemiche personali. Il 23 marzo scorso, infatti, sono arrivate venti richieste di rinvio a giudizio per l’inchiesta sulla manifestazione estiva “Quattro notti e più di luna piena”. Una kermesse di spettacolo e musica che si teneva ogni anno a Benevento, ideata da Iside Nova, associazione presieduta prima da Sandra Lonardo e poi da Elio Mastella, entrambi indagati. Ebbene, la denuncia sembra essere partita proprio dallo storico avversario politico di Mastella, Pasquale Viespoli, anche se il senatore, agli organi di informazione locali, ha così smentito: “non ho personalmente determinato l’avvio del procedimento giudiziario, come si sostiene. Poco conta, perché quell’iniziativa, comunque, si inquadra nell’esasperazione di una dinamica conflittuale, di un clima segnato da antagonismo e da contrapposizioni, che per parte mia ho contribuito ad animare”.
Un episodio, comunque, che aiuta, e molto, a comprendere il clima che sta caratterizzando queste prime fasi di campagna elettorale. Saltati tutti gli schemi, è il Pit ad essere al centro degli attacchi dei due “poli naturali”. Una situazione talmente anomala da far scappare alla parlamentare del Pdl, Nunzia De Girolamo, una incauta dichiarazione circa un probabile appoggio, in caso di esclusione dal ballottaggio del candidato sindaco del Pdl, Raffaele Tibaldi, al candidato sindaco del centrosinistra, il democratico Fausto Pepe, sindaco uscente.
In effetti, nel confuso quadro politico beneventano, ad uscire con le ossa rotte è soprattutto lo schieramento berlusconiano. Rispetto al contesto regionale, dove Caldoro governa con i voti dell’intero centrodestra, Udeur e Udc compresi, il Pdl sannita può contare soltanto sulle proprie forze e sull’aiuto di formazioni politiche dalla consistenza elettorale tutta da verificare. Dal canto suo, il centrosinistra si presenta invece con lo schieramento al completo: con Fausto Pepe correranno dunque le liste del Pd, dell’Idv, di Sel, di Rifondazione Comunista. Probabile, inoltre, un ingresso in extremis anche dell’Api e dei socialisti. Unico assente: Carmine Nardone, leader, come dicevamo, di una coalizione che guarda a destra e presenta un sindaco di sinistra. Impossible is nothing.