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Elevata concentrazione di batteri in mare, divieto di balneazione a Ravenna

A Lido di Dante, nel comune di Ravenna, le analisi microbiologiche del campione di acque marine hanno evidenziato una concentrazione superiore ai valori limite del parametro Escherichia coli (batteri fecali).
A cura di Davide Falcioni
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Il Comune di Ravenna ha emanato un'ordinanza di divieto temporaneo di balneazione a Lido di Dante. Il provvedimento, in particolare, riguarda i 300 metri a sud dalla foce dei Fiumi Uniti e si è reso necessario sulla base dei contenuti di una nota prodotta oggi dall'unità operativa igiene e sanità pubblica del dipartimento di sanità pubblica dell'Ausl Romagna: dagli esiti delle analisi microbiologiche del campione di acque marine prelevate in conto punto di monitoraggio, è emersa una concentrazione superiore ai valori limite del parametro Escherichia coli (batteri fecali), probabilmente collegata alle forti precipitazioni dei giorni scorsi in Emilia-Romagna.

Il divieto – si legge in una nota – sarà revocato, e ne verrà data tempestiva comunicazione, non appena sarà emesso un nuovo rapporto di prova da parte di Arpae che attesta il rientro del valore del parametro nei limiti previsti dalla legge.

Altri divieti di balneazione, sempre per la presenza di Escherichia coli, sono stati emessi anche a Lido di Classe, nei 100 metri a nord della foce del fiume Savio, e a Lido di Savio, nei 150 metri a sud della foce sempre del Savio. Stop alla balneazione anche a Rivabella di Rimini e San Mauro Pascoli. È possibile seguire l'avanzamento delle analisi nei diversi punti di campionamento e i rispettivi divieti sulla mappa dati della balneazione in Emilia-Romagna.

L'Echerichia coli è un batterio Gram-negativo che vive abitualmente all'interno dell'intestino, proliferando specialmente nel suo ultimo tratto, il colon. È un enterobatterio che fa parte della naturale flora intestinale dei mammiferi e di alcuni uccelli e che gioca un ruolo importante nella digestione.

L'Echerichia coli
L'Echerichia coli

E. coli può causare malattie gastrointestinali e infezioni quando ingerito (perché presente in acqua, latte o cibo contaminati) o trasmesso attraverso il morso di alcuni insetti. Uno tra i più comuni casi di infezione è legato al contatto diretto oro-fecale da persona a persona associato tipicamente ad una scorretta igiene delle mani e delle superfici.

Questo batterio tende ad invadere il rivestimento intestinale e attaccarsi alla sua parete interna generando, tra i  più comuni effetti, diarrea, crampi addominali, vomito e infezioni del tratto urinario mentre, in casi molto gravi, insufficienza renale e morte. I casi più gravi però hanno a che vedere con l'ingresso di questo batterio nel flusso sanguigno a seguito di traumi intestinali interni.
Ecco perché questo batterio, assieme ad altri microorganismi potenzialmente pericolosi per la salute, viene monitorato misurandone le concentrazioni nelle acque interne e costiere.

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