Elena uccisa dalla mamma a coltellate e nascosta in sacchi neri: spunta il movente della gelosia
La piccola Elena Del Pozzo è stata uccisa dalla madre Martina Patti con un coltello da cucina. Un omicidio che la giovane mamma avrebbe commesso per una forma di “gelosia” nei confronti del padre della bambina, Alessandro Del Pozzo, da cui era separata. La serrata attività di indagine dei militari del Nucleo Investigativo ha fatto emergere un triste quadro familiare costituito da due ex conviventi che a prescindere dalla gestione apparentemente serena della bambina avevano allacciato nuovi legami e non apparivano rispettosi l’un l’altro. Lo fa sapere la Procura di Catania.
Secondo quanto emerso, Martina Patti avrebbe quindi compiuto il drammatico delitto per via di una forma di gelosia nei confronti dell’attuale compagna dell’ex convivente, non tollerando che alla stessa vi si affezionasse anche la propria figlia. Una lettura non ammessa dalla signora Patti, che ha risposto rimanendo sul vago quasi come se non si fosse resa conto del fatto compiuto.
Dopo ore dalla denuncia del presunto rapimento della bambina la madre ha dapprima indicato ai militari il luogo presso cui rinvenire il corpicino della figlia (che è stato sotterrato in un campo vicino alla via Euclide di Mascalucia), e quindi – presso il Comando Provinciale dei Carabinieri – ha confessato il crimine.
Patti ha detto di averlo portato a termine in maniera solitaria, dopo essere andata a prendere Elena all’asilo. La piccola che ancora non aveva compiuto 5 anni probabilmente è stata uccisa in casa con un coltello da cucina e poi la madre ha usato dei sacchi neri per nascondere il corpo nella terra. Il corpicino della bambina, all’esito dell’ispezione medico legale, ha evidenziato molteplici ferite da armi da punta e taglio alla regione cervicale e intrascapolare. La bambina sarebbe stata colpita nella parte alta del collo, dell’orecchio e della schiena.
In un video diffuso dai carabinieri di Catania gli ultimi istanti di vita della piccola Elena Del Pozzo: la madre, che poco dopo l'avrebbe uccisa, l'ha abbracciata all’uscita dall’asilo. Stamane, sul luogo del ritrovamento del cadavere, è stata trovata anche una pala e una zappa da giardino che la mamma si era procurata in mattinata e questo farebbe pensare alla premeditazione.
Martina Patti, nata a Catania il 16 gennaio 1998, è ritenuta responsabile dei delitti di omicidio premeditato pluriaggravato della figlia nonché della soppressione del cadavere. Dato che per tutta la notte ha continuato a raccontare la sua versione gli è stato contestato anche il reato di false informazioni al pubblico ministero: solo nella tarda mattinata ha ceduto, quando i Carabinieri "si apprestavano ad effettuare i rilievi nell'abitazione" dove Martina ed Elena vivevano. La donna sarà associata presso la Casa Circondariale di Catania Piazza Lanza.