Elena del Pozzo, processo per la mamma Martina Patti: “Tutto ruoterà attorno alla premeditazione”
Si è aperto oggi il processo a carico di Martina Patti, la giovane mamma rea confessa dell'omicidio della figlioletta, la piccola Elena Del Pozzo, la bimba di 5 anni uccisa nel giugno dello scorso anno vicino casa a Mascalucia, in provincia di Catania. Il procedimento giudiziario a carico della 26enne in carcere si è aperto infatti questa mattina al Tribunale di Catania con l'udienza preliminare davanti al Gup Stefano Montoneri che ha dovuto vagliare la richiesta di rinvio a giudizio presentata dalla Procura etnea.
Una decisione quasi scontata e largamente attesa sia da parta dalla difesa che dell'accusa, vista la confessione della donna che, dopo aver finto un rapimento nelle prime ore della morte della figlia, ha ammesso le sue responsabilità raccontando di aver accoltellato la piccola, seppellendola poi in una buca poco profonda e poco lontano dalla sua abitazione.
Martina Patti però non ha mai spiegato il movente dietro il terribile delitto di Elena del Pozzo. Questo non ha impedito alla Procura etnea di contestarle i reati di omicidio premeditato aggravato, occultamento di cadavere per aver nascosto il corpicino della bambina, e di simulazione di reato per aver inscenato il finto sequestro nelle prime ore immediatamente successive al delitto
"Credo che ci sarà un rinvio a giudizio e che il processo ruoterà attorno all'aggravante della premeditazione" ha spiegato a Fanpage.it il legale di Martina Patti, l'avvocato Gabriele Celesti che non si sbilancia invece sua un eventuale richiesta di perizia psichiatrica per la mamma 25enne da parte della difesa. "Attendiamo il processo e vedremo in sede dibattimentale cosa accade" ha aggiunto l'avvocato.
Un elemento chiave del processo a carico di Martina Patti, dunque, sarà quello di accertare se vi sia stata o meno la premeditazione del delitto visto che non si potrà non tenere conto delle ammissioni fatte dalla donna, sia agli inquirenti che ai giudici. Quel giorno la 25enne è andata a prendere la figlia all'asilo, l'ha condotta nel campo e qui l'ha uccisa e coltellate.
Secondo l'accusa, nessun dubbio sul fatto che la piccola Elena del Pozzo sia morta sul luogo del ritrovamento del cadavere visto che le indagini dei Ris non hanno rinvenuto tracce ematiche né in casa di Martina Patti né nella sua auto. La piccola Elena del Pozzo "è stata uccisa con un numero elevato di coltellate" ha rivelato a Fanpage.it il Tenente Colonnello Carlo Romano del RIS di Messina, a cui la Procura ha delegato le indagini scientifiche "Uno degli elementi più inquietanti che abbiamo rilevato è quello rappresentato dal fatto che l'indagata abbia coperto la figlia con dei sacchi della spazzatura prima di ucciderla e questo lo ha fatto probabilmente per non vederla in faccia mentre l'accoltellava" ha aggiunto.
Un altro elemento non ancora accertato è invece il movente esatto. Gli inquirenti sospettano che alla base di tutto vi siano elementi personali e familiari combinati, come il rapporto con l'ex e padre della piccola Elena. Una situazione che si trascinava da tempo e che avrebbe all'impulso omicida.