Elena Ceste, il giallo del cellulare. Il marito alle 9 sul canale di scolo?
Michele Buoniconti, il giorno dell’omicidio della moglie Elena Ceste, secondo le analisi effettuate sul suo cellulare, dopo aver accompagnato i figli a scuola alle nove si sarebbe trovato nel canale di scolo dove è stato ritrovato il cadavere della donna. L’indiscrezione, che ha il sapore della svolta in un caso ancora avvolto nel mistero, è del settimanale Giallo. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, citate da Giallo e anche da Libero, alle 8.55 (non quindi verso le 9-9.30 come aveva lui stesso ammesso, ma molto prima) il telefono di Buoniconti aggancia non la cella di casa sua (come aveva sempre dichiarato) ma quella nei pressi del canale. E da lì il marito di Elena, e quindi non dalla abitazione, avrebbe chiamato la vicina per chiedere notizie della moglie. Un particolare importante, come nota Libero: “Gli inquirenti si sono chiesti come mai un uomo che torna a casa e non trova la moglie chiama prima la vicina e non la moglie”.
Il caso Elena Ceste
Elena Ceste, casalinga di 37 anni, era svanita nel nulla lo scorso 24 gennaio. La donna era sposata ed aveva quattro figli a Castiglione d’Asti. Il suo cadavere è stato rinvenuto lo scorso 20 ottobre dai dipendenti comunali impegnati nei lavori di pulizia di un canale di scolo tra il fiume Tanaro e la vecchia ferrovia, nelle campagne di Isola d’Asti. La posizione in cui sono stati trovati i resti in stato di decomposizione della donna rivelerebbe un delitto e non un suicidio o una caduta accidentale. "La mattina in cui mia moglie è scomparsa ero lì, dove poi l'hanno trovata morta". Ha confidato il marito, Michele Buoninconti, a un conoscente. Lo ha rivelato sempre il settimanale Giallo. "Tra le 9 e le 9.30 ero lì per cercarla ma lei non ha voluto farsi vedere da me. Si è nascosta perché si vergognava. Era nuda e non voleva farsi vedere dagli altri", avrebbe raccontato l'uomo, che è indagato per omicidio volontario e occultamento di cadavere.