Electrolux taglia i dipendenti, 200 italiani coinvolti
La Electrolux, il gigante svedese degli elettrodomestici, ha avviato una radicale revisione degli organici del gruppo che prevede tagli consistenti del personale in tutte le zone dove è presente, in Europa, Medio Oriente e Africa. Come fanno sapere dall'azienda infatti i risultati deludenti del terzo trimestre, che hanno evidenziato un calo del 29% dell'utile, hanno imposto una revisione radicale dell'organizzazione che interessa anche le quattro fabbriche italiane in Friuli, in Veneto, in Emilia Romagna e in Lombardia per un totale nel nostro Paese di duecento dipendenti. La Electrolux ha deciso di "analizzare in dettaglio se dovrà mantenere le sue quattro fabbriche italiane" dopo la chiusura di altri stabilimenti nel mondo, motivando la decisione con il fatto che sebbene la domanda in America del Nord e sui mercati emergenti sia in crescita resta in calo proprio in Europa.
La conclusione dell'indagine è attesa entro la fine di aprile 2014 data entro la quale inizierà il nuovo piano di tagli che si concluderà entro il biennio 2014-2015. Come sottolinea l'azienda il piano prevede un'organizzazione meno complessa, più veloce ed efficace nel raggiungere e gestire il mercato, e per quanto riguarda l'Italia interesserà gli stabilimenti di Forlì, Porcia, Solaro e Susegana per verificare "se e con quali azioni di innalzamento di competitività e riduzione di costo sia possibile ripristinare la sostenibilità delle produzioni oggi gravemente compromesse nel contesto europeo". I dipendenti italiani di Electrolux interessati sono circa 200 sui mille complessivi in Europa e sui 7500 dipendenti nel mondo coinvolti nella riorganizzazione degli uffici dell'azienda.