Eitan si è svegliato, le prime parole del bimbo: “Zia, cosa ci stiamo a fare qui in ospedale?”
Ha salutato la zia, e poi si chiesto: "Che ci stiamo a fare qui?". Il piccolo Eitan, unico sopravvissuto della tragedia della funivia del Mottarone, ricoverato all’ospedale Regina Margherita di Torino, ieri 27 maggio alle 15.30 ha pronunciato le prime parole dopo il risveglio dal coma farmacologico. Probabile che sia sono seguite altre domande, ma non è ancora arrivato il momento di dire al bambino di origini israeliane che i suoi genitori, il fratellino Tom e i bisnonni sono morti nel crollo della cabina della funivia Stresa-Mottarone. Bisognerà procedere in modo graduale. Oltre alla zia, Aya, con Eitan, c'è anche la dottoressa Marina Bertolotti, psicologa che, da quando è stato deciso di risvegliare il bimbo dal coma indotto, lavora con la sua equipe per evitare al bambino traumi al risveglio. Verranno "assecondati i tempi del bambino", spiegano i sanitari, e si deciderà con i familiari cosa dirgli.
Il bimbo si è svegliato
Il bambino di 5 anni è in una “situazione stabile ma la prognosi rimane riservata. Il torace è ancora contuso e la situazione addominale non permette ancora di rialimentarlo. Per questa ragione il bimbo rimane in Rianimazione ancora qualche giorno. Eitan – fa sapere la Città della Salute di Torino – comunque è sveglio ed ha accanto a sé la zia e la nonna. A volte Eitan chiede dei suoi genitori ma la zia gli resta sempre vicino”.
Funerali famiglia Eitan
Ieri si sono svolti in un villaggio del nord di Israele le esequie della famiglia Biran – il padre Amit, la moglie Tal e il figlio Tom – periti nella tragedia della funivia caduta sul Mottarone. Alla cerimonia era presente l'ambasciatore italiano in Israele Gianluigi Benedetti. I funerali dei nonni di Tal Peleg, Yitzhak e Barbara Cohen, si svolgeranno invece domani.