“Eccentrico” il provvedimento dei giudici: difesa di Olindo e Rosa ricorre in Cassazione
Gli avvocati di Olindo Romano e Rosa Bazzi, la coppia condannata all’ergastolo per la strage di Erba, ritengono “a dir poco eccentrico” il provvedimento dei giudici della Corte d'appello di Brescia che non hanno ammesso l'incidente probatorio su nuovi reperti mai analizzati sulla scena del delitto consumato l’11 dicembre del 2006. Gli avvocati dei due coniugi, che hanno impugnato il provvedimento in Cassazione, lamentano il fatto che i giudici non si sarebbero attenuti alle linee imposte dalla Cassazione (che aveva annullato una precedente decisione) e parlano di "cambio di rotta" della Corte d'appello che, durante l'udienza, aveva ammesso l'incidente probatorio, tanto che era ne era stata fissata un'altra per la nomina dei consulenti. Nel provvedimento con cui i giudici della Corte d'Appello lo scorso 30 gennaio hanno respinto l'incidente probatorio si legge che “gli accertamenti chiesti non sono in grado, almeno in astratto, di ribaltare il giudizio di colpevolezza”. “La richiesta di incidente probatorio – così ancora nella decisione dei giudici – deve ritenersi funzionale a una, seppure futura ed eventuale, richiesta di revisione. Tale richiesta deve essere, seppur in astratto, rigorosamente orientata e in grado di scardinare le prove già acquisite e che hanno costituito il giudicato. In altri termini, la richiesta di incidente probatorio deve avere un'astratta potenzialità distruttiva del giudicato con il quale si deve in qualche modo confrontare”.
La strage di Erba del 2006: 4 le vittime
Raffaella Castagna, il figlioletto Youssef di appena due anni, la madre della donna, Paola Galli, e Valeria Cherubini, una vicina di casa della famiglia Castagna. Quattro le vittime della strage di Erba compiuta l’11 dicembre del 2006. Si salvò da quel massacro solo Mario Frigerio, marito di Valeria, che nel processo rappresentò il principale teste d’accusa contro i vicini di casa Rosa e Olindo Romano.