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È vero che “tutti i genitori sono traumi dei loro figli”? Il parere dello psicologo

I genitori sono figure traumatiche per i figli? Ieri Fedez, intervistato da Francesca Fagnani, lo ha dichiarato, sperando anche di essere per i suoi bimbi “il male minore”. Lo psicologo Fabio Consoli però non è d’accordo, e pensa che la paura di traumatizzare i propri figli potrebbe essere l’effetto del desiderio di essere amati da loro.
Intervista a Dott. Fabio Consoli
Psicologo e psicoterapeuta
A cura di Sophia Crotti
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«Credo che i genitori – volenti o nolenti – siano tutti i traumi dei loro figli. Io spero di essere il male minore per loro». È questo l’augurio per i propri figli che Fedez, intervistato durante la trasmissione "Belve" da Francesca Fagnani, ha voluto fare in diretta nazionale.

Nell’era dei social network, dei "guru della genitorialità" e dei “manuali del buon genitore” a minare l’estrema sensibilità di mamme e papà è la consapevolezza, almeno per alcuni, che comunque si muoveranno sbaglieranno.

Ma è vero che i genitori sono per i figli la fonte maggiore di traumi, o questa idea è frutto di un bias psicologico insito in ognuno di noi che porta ad approcciarsi alla genitorialità con estrema fragilità? Ne abbiamo parlato con lo psicologo e psicoterapeuta Fabio Consoli.

Fabio Consoli (psicologo e psicoterapeuta)
Fabio Consoli (psicologo e psicoterapeuta)

I genitori sono una fonte di traumi per i propri figli?

No, non sono d'accordo nel delineare la figura del genitore come traumatica, per il semplice fatto che non esiste un modo univoco che porta i bambini a vivere un trauma. Il trauma i bimbi lo vivono in svariate situazioni.

Allora perché la psicoterapia spesso indaga il rapporto genitore-figlio?

Si tende a ricercare i traumi dei figli nei genitori perché mamme e papà, o gli adulti che si prendono cura dei minori, sono le prime figure con le quali i bambini si identificano. Sono le relazioni così dette "primarie", dalle quale i bambini cercano di trarre il buono, lasciando in dietro il cattivo durante la crescita. Quindi lo psicoterapeuta valuta come si è formata la soggettività del paziente proprio dal suo incontro con l'altro, capendo cosa può aver preso anche da ciascuno dei suoi genitori e cosa invece può aver rifiutato. Ma non dimentichiamo che qualsiasi relazione ha effetti positivi o negativi per i bambini.

Quali sono i traumi che i genitori trasmettono ai propri figli?

Io penso che sia riduttivo fare un elenco di traumi perché ogni situazione è a sé, e concorrono tantissime variabili. Ad esempio un genitore amato dai propri figli può comunque essere per loro fonte di traumi per esempio, perché il figlio durante la crescita potrebbe ricercare il loro stesso amore in altri, e non trovarlo, vivendo così un trauma nelle relazioni successive.

Pensa che i genitori di oggi abbiano una paura smodata di traumatizzare i propri figli?

No, secondo me il fatto è questo: c’è un’inversione di tendenza rispetto alla genitorialità, una volta non c’era questa preoccupazione sulla possibilità di inficiare sulla crescita dei propri figli, perché si pensava che i figli ricercassero "naturalmente" l'amore di un genitore. Ad oggi c’è un’inversione: sono i genitori a cercare l’amore del figlio. Se si indaga la relazione genitore-figlio partendo da questo presupposto, allora si capisce questa preoccupazione dei genitori, per nulla smodata, di traumatizzare i propri bambini.

Ma la separazione di due genitori è traumatica per i bambini?

Certo che può esserlo, è una rottura del nucleo familiare, il bimbo si confronta con un nuovo assetto, la famiglia per i bambini ha come prima funzione la protezione e se questa crolla, se si instaura un clima di conflittualità, i bambini devono rinegoziare questa stabilità.

Lei crede che i genitori siano più spaventati all’idea di diventare genitori? E c’entrano i social, con questa paura?

Secondo me i social non sono la causa ma l’effetto. Le parole dei “guru della genitorialità”- come li definisce lei – sono una risposta all’approccio che ciascuno di noi ha alla genitorialità. Ad oggi quando si decide di diventare genitori si è già convinti di poter essere dannosi per i propri figli, sempre per quel tentativo di cui parlavo prima, di farsi amare a tutti i costi dai propri bambini. Quindi sui social si cercano soluzioni a questa paura di traumatizzare e a questo bisogno di amore, che si trovano anche tra le parole degli esperti online o in generale sui social. Ma questa ricerca si concluderà spesso con un nulla di fatto, perché risposte univoche sulla genitorialità non esistono né mai esisteranno. Ogni caso è a sé.

Le informazioni fornite su www.fanpage.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.
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