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È morto Gerardo D’Ambrosio, ex procuratore di Milano

L’ex magistrato è stato uno dei Pm protagonisti della stagione di Mani Pulite.
A cura di Antonio Palma
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È morto Gerardo D'Ambrosio, l'ex procuratore capo di Milano si è spento all'età di 83 anni al Policlinico di Milano. Il magistrato, che è stato tra i protagonisti della stagione di Mani Pulite negli anni '90, aveva avuto anche una parentesi politica nel 2006 e nel 2008 quando fu eletto al Senato. Commosso il ricordo di Magistratura Democratica che ha annunciato: "Poco fa ci ha lasciato Gerardo D'Ambrosio. Ci mancherà". Nato in provincia di Caserta, a Santa Maria a Vico,  D'Ambrosio si è laureato in Giurisprudenza a Napoli nel 1952 per entrare poi in magistratura nel 1957. Dopo i primi anni  alla Procura di Nola, sempre in Campania, viene trasferito prima a Voghera e poi a Milano dove rimane per il resto della sua carriera da magistrato. Nel capoluogo lombardo negli anni '80 diviene Sostituto Procuratore Generale e poi Procuratore aggiunto. D’Ambrosio negli anni '70 legò il suo nome al processo contro il commissario Calabresi, poi assolto, per la morte dell’anarchico Giuseppe Pinelli, e successivamente sostenne l'accusa nei primi processi per terrorismo.

Tangentopoli e la politica – Il nome di Gerardo D'Ambrosio però è legato soprattutto alle inchieste della stagione di Mani Pulite. Negli anni '90 infatti fu protagonista insieme ad Antonio Di Pietro, Francesco Saverio Borrelli, Piercamillo Davigo e Gherardo Colombo, del Pool di investigatori che portò alla sbarra numerosi personaggi di Tangentopoli. Al culmine di quella stagione nel 1999 fu nominato Procuratore Capo della Procura della Repubblica di Milano. Un incarico di prestigio che mantenne fino al 2002 quando abbandonò la magistratura per andare in pensione. Nel 2006 decise di accettare una candidatura per i Ds al Senato dove venne eletto e fu uno dei componenti della Commissione Giustizia. Esperienza a Palazzo Madama ripetuta poi nel 2008 quando fu eletto tra le fila del Partito Democratico.

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