E’ morto Gabriele, investito e per 20 minuti rimasto senza soccorso: donati gli organi

Quando è arrivato al CTO di Torino era ormai troppo tardi e i medici non hanno potuto fare altro che constatare la sua morte cerebrale. Il cuore di Gabriele Orio, 38 anni, ha cessato di battere la scorsa notte nonostante i disperati tentativi di rianimazione durati per giorni: l'uomo era stato scaraventato in una scarpata dopo un incidente stradale del quale nessuno si era accorto ed era rimasto per 20 minuti da solo, riverso a terra: la tragedia si è consumata martedì pomeriggio. Una donna – al volante di una Citroen C3 – prima aveva urtato un cumulo di neve ghiacciata lungo la strada che conduce al Passo del Sempione, non lontano dal confine con la Svizzera, poi era finita contro un furgone, un Ford Transit, posteggiato a lato della carreggiata. In un primo momento sembrava che nessuna persona fosse stata coinvolta. E così, aspettando il carro attrezzi, la donna di 58 anni, mentre vuotava la borsetta, ha appoggiato alcuni oggetti su un muretto a lato della strada e sporgendosi ha visto l’uomo riverso a terra, privo di sensi.

Solo a quel punto sono partiti i soccorsi. Le condizioni di Gabriele Orio fin dall’inizio sono parse disperate: troppi i venti minuti a terra in quella situazione. In elicottero era stato trasportato al Cto di Torino. Con il passare delle ore la situazione non dava segni di miglioramento, in quella che era una battaglia tra la vita e la morte fino all’epilogo di ieri sera. I medici hanno chiesto ai familiari l’autorizzazione all’espianto degli organi. Nel frattempo i carabinieri della compagnia di Domodossola, coordinati dal pubblico ministero Nicola Mezzina, dovranno ricostruire nei dettagli la dinamica. E non è detto che la donna alla guida della Citroen non venga incriminata per omicidio colposo.