È morto Arturo Di Modica, lo scultore italiano famoso per il Toro di Wall Street
Arturo Di Modica era noto per aver realizzato nel 1989 il Toro di Wall Street, la scultura in bronzo davanti alla borsa di New York. È morto a 80 anni nella sua abitazione di Ragusa lo scultore siciliano che ha realizzato l'opera d'arte in bronzo simbolo della borsa americana. Da tempo l'artista soffriva di tumore. Di Modica era nato a Vittoria, ma già a 19 anni l'aveva lasciata per andare a studiare Belle Arti a Firenze. Qui aprì il suo primo studio nel 1962. Dopo circa dieci anni, il grande salto: si trasferì a New York, dove realizzò il Toro di Wall Street. Il Charging Bull nasce in un momento di depressione economica e finanziaria dopo la crisi del 1987 e la statua avrebbe dovuto rappresentare la forza dell'economia americana, per dare un messaggi di speranza. In perfetto stile americano.
Di Modica sostenne interamente le spese di circa 360.000 dollari per la sua realizzazione. Piazzò abusivamente la statua, senza l'approvazione della pubblica amministrazione della città. Il tutto avvenne in piena notte, scaricandola rapidamente da un tir. Il direttore della Borsa la fece rimuovere il giorno dopo, ma ai newyorkesi era piaciuta talmente tanto che il Comune la istallò nuovamente a Bowling Green, appena due isolati di distanza, qualche giorno dopo la sua rimozione. Da allora è una della statue più famose della City.
Nel 2017 toccò a Di Modica chiedere la rimozione di un'altra statua parallela, piazzata davanti al toro di Wall Street. Si tratta della Fearless Girl, diventata famosa come "la bimba che sfida il colosso". Venne posta davanti al Toro il 7 marzo del 2017 per la Giornata internazionale della donna. Per Di Modica, la nuova istallazione cambia completamente il significato della sua opera che voleva essere un simbolo di rivalsa e di grinta, non un vessillo di prevaricazione.
Di recente aveva fatto un regalo alla sua città, Vittoria. Lo aveva fatto con l'unico linguaggio che conosceva: l'arte. Aveva realizzato una scultura di due cavalli in bronzo di otto metri. I Fighting horses, li aveva definiti. "Un prototipo che venderò per finanziare quelli da 40 metri che voglio piazzare sul fiume Ippari che costeggia la mia città. Il regalo che voglio lasciare alla mia terra. Le mie radici non posso dimenticarle"