E’ morta Rita Borsellino, sorella del giudice Paolo e simbolo della lotta alla mafia
E' morta all'età di 73 anni Rita Borsellino, sorella del giudice Paolo. Sposata dal 1969, aveva tre figli. Da tempo soffriva di una grave malattia e le sue condizioni si erano aggravate nelle ultime settimane. La sua ultima uscita pubblica risale al 18 luglio, in occasione dell'anniversario della Strage di Via D'Amelio, quando aveva voluto essere presente alla cerimonia ricordando l'importanza della memoria ma soprattutto quella di ottenere "non una verità, ma la verità" sull'uccisione del fratello giudice, una verità troppe volte depistata da chi invece avrebbe avuto il dovere di ricercarla. Una verità, soprattutto, cercata fino alla fine. Ieri, alla vigilia di ferragosto, Rita Borsellino ha avuto l’ultima crisi. Lascia tre figli: Claudio, Cecilia e Marta.
Dopo l'omicidio del fratello e degli uomini della sua scorta era diventata una delle donne simbolo della lotta alle criminalità organizzate. "Con grande dolore rendiamo noto che Rita Borsellino, presidente di questa associazione, è tornata alla casa del Padre – hanno annunciato nel pomeriggio i componenti del Centro studi Paolo Borsellino -. Abbracciano i figli e le nipoti". Proprio sei mesi fa era deceduto il marito, Renato Fiore.
Ventitré anni fa Rita Borsellino era diventata vicepresidente di Libera, associazione anti-mafia fondata da don Luigi Ciotti, di cui era stata nominata presidente onoraria nel 2005. Incarico che aveva ricoperto fin quando, nell'inverno dello stesso anno, aveva deciso di candidarsi senza successo alla presidenza della Regione Siciliana. Nel 2012 si era candidata anche a sindaco di Palermo, perdendo di poco le elezioni primarie del centrosinistra. Rita Borsellino aveva ottenuto il sostegno di una parte del Partito Democratico, di Sinistra Ecologia Libertà, di Rifondazione Comunista, dai Verdi e dall'Italia dei Valori.