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È giallo sulla morte del 28enne Alessandro Grandis: gli inquirenti escludono il suicidio

Gli inquirenti dominicani avrebbero definitivamente scartato l’ipotesi del suicidio. A provocare la morte del 28enne ligure sarebbe il grave trauma cranico subito. I proprietari dell’appartamento in cui alloggiava Grandis sono stati invitati dalle autorità a non lasciare l’isola.
A cura di C. M.
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La morte del farmacista ligure Alessandro Grandis è avvolta nel mistero. Inizialmente le forze dell'ordine dominicane hanno sostenuto l'ipotesi del suicidio, ma passato qualche giorno sembra ormai essere stata definitivamente accantonata. Il 28enne, farmacista di Albisola, è stato trovato morto alle 7 del mattino a bordo della piscina del resort di Santo Domingo "La Joya". Pochi giorni prima di morire, Alessandro diceva al telefono a un'amica di Genova: "A Lima ho visto delle cose veramente fighe. Ora mi attendono tre giorni di mare a punta Cana, vado a vedere anche tre farmacie", poi l'improvviso decesso. A bordo piscina, con i piedi a penzoloni nell'acqua e con una profonda ferita alla testa, così è stato ritrovato il corpo di Alessandro Grandis. Inizialmente la polizia della Repubblica Dominicana parlava di "una morte per trauma cranico, dopo essersi buttato dal secondo piano del residence", ma ora l'ipotesi sembra essere stata scartata e gli inquirenti proseguono con le indagini puntando su un probabile omicidio.

L'ipotesi del suicidio non è mai stata ritenuta valida dai familiari di Alessandro, che poco dopo la diffusione della notizia del suicidio, per voce del fratello Alberto, hanno commentato: "Mio fratello non si è suicidato, non era nel suo carattere. L’avevo sentito un paio di giorni prima, mi aveva mandato delle foto scattate in Bolivia, era felice e mi ha detto che sarebbe tornato presto". "Era andato là in vacanza, ma anche per studiare la possibilità di mettersi in società con una farmacia locale. Aveva una ragazza conosciuta in Argentina, insomma non c’era nulla che potesse far pensare ad un gesto di autolesionismo", ha spiegato il padre. "Sul corpo di mio figlio ci sono segni di colluttazione, segni evidenti su una spalla come se fosse stato spinto. Poi probabilmente un colpo alla nuca ha creato la perdita di conoscenza e in seguito è stato lanciato nel vuoto. Alessandro mi aveva riferito di un clima ostile al suo arrivo a Santo Domingo", ha sottolineato la madre, medico legale all'asl di Savona.

I dubbi sollevati da famigliari e inquirenti ora potrebbero trovare i primi riscontri nell’autopsia effettuata nel fine settimana. Le informazioni sono scarse ma quanto pare a provocare la morte del farmacista sarebbe stato il grave trauma cranico. Sicuramente il giovane è precipitato dalla sua camera dell’appartamento al secondo piano. Ma bisogna capire se è caduto accidentalmente o è stato scaraventato giù da qualcuno. I proprietari dell’appartamento dove alloggiava Alessandro sono stati invitati dagli investigatori a non lasciare l’isola anche se al momento nei loro confronti non è stata formalmente mossa alcuna accusa.

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