“È finita”, le parole di Matteo Messina Denaro al suo autista subito dopo l’arresto
“È finita”, sono queste le parole pronunciate da Matteo Messina Denaro subito dopo il suo arresto avvenuto lunedì mattina alla clinica La Maddalena di Palermo, dove il boss si era recato per sottoporsi ad alcuni accertamenti. Le parole, rivolte al suo autista Giovanni Luppino, sarebbero state riportate proprio da quest'ultimo durante l'interrogatorio avvenuto in carcere.
È quanto si legge nell'ordinanza di custodia cautelare in carcere firmata dal giudice per le indagini preliminari nei confronti del commerciante di olive. Luppino, secondo quanto scritto dal gip, “ha dichiarato di ignorare la vera identità di Messina Denaro specificando che, circa sei mesi addietro, il suo idraulico di fiducia, Andrea Bonafede, glielo aveva presentato indicandolo come un suo cognato, di nome Francesco”.
I due non avrebbero avuto più rapporti, sempre secondo il racconto di Luppino poi riportato nell'ordinanza: “Dopo quel brevissimo incontro, durato appena una manciata di minuti – scrive il gip – non lo aveva più visto né incrociato, fino alla mattina del 16.1.2023 quando il tale Francesco, sedicente cognato di Andrea Bonafede, si era presentato all'alba (ore 5,45 del mattino) per chiedergli la cortesia di accompagnarlo a Palermo, dovendo sottoporsi a delle cure mediche in quanto malato di cancro”.
A quel punto la rivelazione secondo cui Luppino si sarebbe reso conto della vera identità di Messina Denaro soltanto “a seguito dell'intervento dei Carabinieri, quando aveva chiesto al tale Francesco se cercassero lui, ottenendo in risposta le testuali parole: "si, è finita"”. Versione confermata a Fanpage.it anche dal suo avvocato, Giuseppe Ferro, che ha spiegato che il suo assistito “ha dichiarato di aver accompagnato Matteo Messina Denaro per umana solidarietà, in quanto gli è stato chiesto per cortesia, perché stava male e non poteva guidare ed aveva questo ciclo di chemioterapia a Palermo”.