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È davvero ora di fare “un pacco alla camorra” (VIDEO)

“Nell’angolo” di Fanpage abbiamo intervistato Peppe Pagano, che qualche anno fa ha fondato “Nco – Nuova cucina organizzata”, sfidando l’economia criminale con quella solidale.
A cura di Gaia Bozza
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Dalla camorra a un'alternativa concreta. Da terreni confiscati a terreni rinati. E' questo l'obiettivo di "Facciamo un pacco alla camorra", che vuole trasformare criminalità ed esclusione sociale in inclusione e alternative di vita. L'iniziativa è promossa dal Comitato Don Peppe Diana e dal Consorzio Nuovo Commercio Organizzato, una rete di 16 attività tra le quali cooperative sociali e associazioni.

Il bello degli acronimi (da Nuova Camorra e Nuovo Commercio) è che il loro significato può cambiare. Tutto è iniziato con Nuova Cucina Organizzata, un ristorante-pizzeria sociale nato su un bene confiscato di San Cipriano d'Aversa (al confine con il fortino dei Casalesi, Casal di Principe) nel quale lavorano persone con disabilità. Ed è questa bella storia che Peppe Pagano, che da anni si batte per cambiare la realtà nella quale vive, racconta a Fanpage.

"Poter vivere dignitosamente conquistandosi un ruolo attivo nella società". Come ci spiega Pagano è questo, in estrema sintesi, il senso di questa operazione. Nel "pacco" alla camorra ci sono prodotti realizzati da una rete di realtà che si oppongono ad ogni forma di illegalità e sfruttamento, che vogliono mostrare che un'economia diversa – legale e solidale –  è possibile. Ma, soprattutto, nel pacco ci sono prodotti buoni. Biologici e che funzionano dal punto di vista commerciale.

Come a dire: il miglior modo per tracciare una via non è indicarla, ma percorrerla.

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