E’ arrivato il caffè alla marijuana
Sei uno di quelli che fatica ad alzarsi presto la mattina? Hai bisogno di tempo per essere attivo e per dare il meglio di te stesso? Bene, un prodotto prossimo alla commercializzazione potrebbe risolvere il tuo problema: una bella bottiglia di caffè ghiacciato alla cannabis. C’è un solo problema: devi risiedere negli USA precisamente nello stato di Washington, uno degli unici due negli States dove vendere la droga è legale (l’altro è il Colorado). La bevanda avrà un nome sicuramente indicativo, ‘Legal’, costerà di 11 dollari e conterrà 20 milligrammi di THC, il principio attivo della cannabis (più o meno la stessa quantità di una canna). E’ un drink che riuscirà a dare "una vivacità senza precedenti" e permetterà ai consumatori di "sentire nuovamente ‘il lato oscuro della Luna’" ha detto all’Huffington Post Adam Stites, lo sviluppatore del caffè alla cannabis. Anche il sito ufficiale della speciale bevanda (prodotta dal brand “Mirth Provisions”) non fa segreto degli effetti promessi, definendo ‘Legal’ come la “John Wayne delle bevande fredde: forte e audace con la spavalderia di un vero cowboy”. Uno spot assai invitante: “bere questo caffè è come finire in una fresca valanga di bontà pura e poi andare giù da un’alta montagna e atterrare in un oceano di buoni sentimenti”.
Caffè alla cannabis. Ok, ma i rischi?
“Volevo diventare parte della storia del mio paese d'origine” ha detto Adam Stites, 34 anni, originario della città di Longview, Washington “E' qualcosa di rivoluzionario ed è una grande opportunità per offrire alcune proprietà intellettuali a questo stato”. Stites ha detto al MailOnline di aver lavorato sulla bevanda alla cannabis per circa sei mesi. “Non è stato semplice. In realtà ci stiamo ancora lavorando per migliorarla”. Ma come la mettiamo con un eventuale abuso del prodotto? “Noi non vogliamo mettere tanto THC nelle nostre bevande. Potrebbe essere spiacevole soprattutto per quelle persone che hanno una dipendenza dalla marijuana”. Un articolo pubblicato domenica scorsa dal New York Times ha puntato il dito proprio sui tanti prodotti alla cannabis (come i biscotti ei cioccolatini – per non parlare della Nugtella, la crema di nutella alla marijuana) commercializzati in Colorado dopo le modifiche della legislazione sulle droghe leggere, soprattutto dopo che un uomo di Denver ha acquistato caramelle modificate e poi ha sparato e ucciso la moglie. Ad ogni modo, ‘Legal’ ha già superato i test finali della Washington State Liquor Control Board il 16 maggio. C'è solo un ostacolo: i consumatori non possono mettersi alla guida.
Legalizzazione della cannabis, un affare da 12 milioni di dollari per gli USA
Solo due stati hanno legalizzato le droghe leggere e la vendita dei relativi prodotti negli USA. Lo Stato di Washington ha legalizzato la cannabis per uso ricreativo nel 2012 e quest’anno, dopo diversi ritardi, i negozi hanno ottenuto le prime licenze. La marijuana è legale anche in Colorado, dove chi ha compiuto 21 anni può coltivare fino a sei piante per uso personale o possedere fino ad un'oncia (28 grammi) senza dover affrontare alcun problema legale. Dopo la liberalizzazione, è nata una vera e proprio industria che offre semi e un'incredibile varietà di prodotti. Gli amanti della cannabis possono ora acquistare elisir di THC, infusi, oli per massaggi, impacchi per il bagno e centinaia di diverse tipologie di piante. Le autorità, intanto, hanno raccolto milioni di dollari in tasse. Nei primi tre mesi seguiti alla apertura dei primi negozi ‘a tema’ (il 1° gennaio in Colorado ), l’erario ha raccolto 7.3 milioni – esclusi i costi di licenza o quelli relativi alla marijuana per uso medica, che portano il totale a più di $12 milioni. Numeri che Adam Stites ha preso sicuramente in considerazione prima di gettarsi nel progetto del caffè alla cannabis.