È accusato anche di rapina uno dei giovani condannati per il lancio di una bici dai Murazzi di Torino
Un giovane – già condannato in via definitiva per aver lanciato una bicicletta dalla balconata dei Murazzi di Torino ferendo gravemente lo studente palermitano Mauro Glorioso e costringendolo su una sedia a rotelle – rischia una nuova condanna. Il pubblico ministero della Procura del capoluogo piemontese Daniele Iavarone ha chiesto per lui due anni, cinque mesi e dieci giorni di carcere per un episodio di rapina e lesioni avvenuto nell'ottobre 2022, tre mesi prima del lancio della bici.
L'aggressione in centro città
Secondo l'accusa, il ragazzo, all'epoca ancora minorenne, avrebbe partecipato a un'aggressione in centro a Torino, insieme a una quindicina di persone. Durante l'episodio, il giovane avrebbe minacciato un coetaneo e stretto le mani al collo di un altro, spingendolo contro gli arredi di un bar. L'inchiesta parla anche di botte, spintoni e pugni allo stomaco.
Le immagini delle telecamere di sorveglianza hanno ripreso gran parte degli eventi, contribuendo all’identificazione dei presunti responsabili. Oltre al ragazzo già noto per il caso dei Murazzi, un altro giovane è attualmente sotto processo. Tuttavia, le difese contestano la nitidezza dei video, sostenendo che la bassa qualità delle immagini renda impossibile identificare con certezza gli aggressori. La sentenza è attesa per l’estate.
Il caso del lancio della bici
L’episodio del lancio della bici, per cui il giovane è già stato condannato, risale alla notte tra il 20 e il 21 gennaio 2023. In quell'occasione, un gruppo di cinque persone – composto da Sara Cherici, Victor Ulinici e altri tre minorenni – lanciò una bicicletta elettrica dalla balaustra dei Murazzi, causando lesioni gravissime a Mauro Glorioso, rimasto tetraplegico.
Ulinici, il più grande del gruppo, è stato condannato a 10 anni e 8 mesi di carcere, ma la Corte di Cassazione ha ritenuto la pena troppo lieve e ne ha disposto la riformulazione nel processo di secondo grado, in programma il 31 gennaio di quest'anno. Le sentenze per i tre minorenni sono definitive e prevedono pene comprese tra 6 anni e 8 mesi e 9 anni e 9 mesi di reclusione. Per ora, la pena più severa è stata inflitta a Sara Cherici: 16 anni di carcere in primo grado.