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Duplice femminicidio di Naro, la figlia di una delle vittime: “Nessuno ha sentito le urla”

Marcela, figlia della 54enne Maria Rus, una delle due vittime del duplice femminicidio di Naro, uccisa insieme all’amica Delia Zarniscu, 58 anni, ha parlato alla stampa dopo un incontro con la sindaca di Naro. “A tutte le ragazze che sono state molestate da questa persona, dico: ‘Fatevi avanti’, altrimenti non si farà mai giustizia”, è stato l’appello della donna.
A cura di Eleonora Panseri
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Maria Rus e Delia Zarniscu
Maria Rus e Delia Zarniscu

"Nessuno ha sentito niente, nessuno ha sentito niente. Né urla, né rumori. Ma se siete state molestate da questa persona, fatevi avanti". A parlare è Marcela, figlia della 54enne Maria Rus, una delle due vittime del femminicidio di Naro. La donna ha fatto questo appello subito dopo l'incontro con la sindaca del piccolo comune dell'Agrigentino, Maria Grazia Brandara, avvenuto oggi, lunedì 8 gennaio.

La 54enne Maria Rus
La 54enne Maria Rus

"Nemmeno a un cane si dovrebbe fare questa cosa. Mia mamma è stata bruciata viva e io spero che fosse già morta", ha detto ancora la figlia di Rus, uccisa e poi data alle fiamme da un 24enne di origini romene, Omar Edgar Nedelcov.

Il giovane è stato fermato dalle forze dell'ordine e ora è accusato di questo e di un altro femminicidio, avvenuto poco dopo e a poca distanza dalla casa della 54enne. Quello della 58enne Delia Zarniscu, trovata morta in un lago di sangue e amica della prima vittima.

Delia Zarniscu, 58 anni.
Delia Zarniscu, 58 anni.

"Tutta Naro conosce questo ragazzo, fa uso di alcol e droga. E non era la prima volta che molestava una donna, ce ne sono diverse", ha raccontato ancora Marcela dopo l'incontro in Comune. "Mia mamma ha detto di no e il ragazzo non ha accettato il rifiuto, è impazzito. La vicina di casa di mia mamma si era lamentata di questo ragazzo".

Marcela ha poi lanciato un appello: "A tutte le ragazze che sono state molestate da questa persona, dico: ‘Fatevi avanti', altrimenti non si farà mai giustizia. Loro non si meritavano questa brutta fine che hanno fatto. Dev'essere fatta giustizia sia per mia madre che per la signora Delia", ha concluso.

Anche la sindaca di Naro ha commentato l'accaduto dopo l'incontro con la figlia della vittima: "Non ci si può permettere di ammazzare due donne e di ammazzarle in questo modo. – ha detto Maria Grazia Brandara – questa vicenda ci sta lasciando tutti sconvolti".

La dinamica del duplice femminicidio

Secondo una prima ricostruzione, avrebbe prima cercato di abusare della 54enne, ma la donna sarebbe riuscita a respingerlo. Di fronte al rifiuto, lui l'avrebbe uccisa e, subito dopo, il 24enne avrebbe dato fuoco al cadavere della donna.

Poi si sarebbe recato a casa di Zarniscu, dove aveva passato la serata poco prima insieme ad un amico. Qui avrebbe lanciato addosso alla 58enne alcuni mobili per poi lasciarla a terra in una pozza di sangue. Il giovane avrebbe quindi usato il suo cellulare per chiamare l'amico che era con i due a cena e lui sarebbe accorso sul luogo del delitto.

Capendo cosa era accaduto, si sarebbe rifiutato di coprire l'assassino. Dopo essere riuscito ad allontanarsi, è stato lui a dare l'allarme. Anche il 24enne ha chiamato il 112 nello stesso istante, raccontando di essere stato lui a fermare l'assassino. Ha anche cercato di costruirsi un alibi con la complicità della fidanzata, ma la ragazza si è rifiutata e ha consegnato i vestiti sporchi di sangue alle forze dell'ordine. A Naro, il giorno del funerale, sarà lutto cittadino.

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