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Duplice delitto Pordenone, indagata la fidanzata di Ruotolo

Ad annunciare la svolta nelle indagini degli omicidi di Trifone Ragone e Teresa Costanza è il programma di Raiuno “Storie vere”, secondo cui la fidanzata di Giosuè Ruotolo sarebbe stata iscritta nel registro degli indagati.
A cura di Susanna Picone
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Le indagini sul duplice omicidio di Pordedone sarebbero a una svolta. Oltre a Giosuè Ruotolo, il militare campano unico sospettato fino a questo momento dei delitti avvenuti il 17 marzo del 2015 di Trifone Ragone e della fidanzata Teresa Costanza, ci sarebbe un’altra persona tra gli indagati. Sarebbe la fidanzata di Ruotolo. La notizia è stata anticipata, in una nota, dal programma di Raiuno “Storie vere” che ha sottolineato che la fidanzata di Ruotolo sarebbe stata indagata per favoreggiamento. La ragazza dovrebbe essere interrogata mercoledì mattina in Procura a Pordenone. È stato in ogni caso ribadito in maniera categorica il mancato coinvolgimento della donna nell'omicidio: si trovava a centinaia di chilometri di distanza da Pordenone. La donna nelle ultime settimane, dopo che il fidanzato è finito nel registro degli indagati, è stata ascoltata più volte dagli inquirenti che indagano sul duplice delitto di Pordenone. Sul caso la Procura mantiene il più stretto riserbo.

Le indagini sul duplice delitto di Pordenone – Trifone Ragone, militare di 28 anni, e la fidanzata Teresa Costanza, 30 anni, vennero uccisi il 17 marzo scorso nel parcheggio della palestra di pesistica che entrambi frequentavano a Pordenone. Giosuè Ruotolo, commilitone ed ex coinquilino di Trifone, è stato iscritto nel registro degli indagati mesi dopo il delitto, nel settembre scorso. Dopo il duplice omicidio il giovane campano è stato ripetutamente sentito dagli investigatori, ma ha sempre negato qualsiasi coinvolgimento: al momento dell’omicidio del suo ex coinquilino e della fidanzata Ruotolo si sarebbe trovato nella propria abitazione, da solo. Il suo avvocato, ascoltato da Fanpage.it, ha detto che Ruotolo non aveva rapporti da circa un anno con Ragone: i due ragazzi, secondo l’avvocato dell’indagato, si vedevano raramente e non si sentivano né telefonicamente né via mail. L’avvocato ha sottolineato che Ruotolo e la vittima non erano neppure amici su Facebook.

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