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Due scosse di terremoto in poche ore a Macerata e L’Aquila: nessun danno

Le scosse hanno avuto una magnitudo rispettivamente di 3.5 e 3.2: nessun danno agli edifici.
A cura di Davide Falcioni
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A quasi sette mesi dal terremoto che ha distrutto Amatrice e Arquata del Tronto, e dopo le violentissime scosse del 26 e del 30 ottobre scorsi, oggi la terra è tornata a tremare con un'intensità maggiore del solito: i sismografi hanno infatti registrato una scossa di magnitudo ml 3.5 della scala Richter avvertita da parte della popolazione nelle province di Macerata, Perugia e Ascoli Piceno alle ore 13 e 15. La scossa non ha provocato nessun danno né disagi alla popolazione, purtroppo abituata a lievi eventi sismici come questo.

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Come se non bastasse, tuttavia, la terra è tornata a tremare dopo qualche ora: un piccolo sisma di magnitudo 3.2 è stato registrato alle 18 e 15 ora italiana a Coppito, in provincia de L'Aquila, nella stessa zona in cui il 18 gennaio scorso si scatenarono nel giro di poche ore ben quattro scosse di terremoto. Anche in questo caso il terremoto non ha fortunatamente arrecato danni a persone o cose, ed è stato avvertito in prevalenza nelle immediate vicinanze dell'epicentro.

Nel frattempo oggi la Regione Marche, quella più colpita dai terremoti degli ultimi mesi, ha fatto sapere che sono 2.001 le opere pubbliche danneggiate dal sisma per un importo di 1,7 miliardi richiesti per la ricostruzione pubblica. Lo ha reso noto il presidente della giunta e vice commissario per la ricostruzione Luca Ceriscioli a margine dei lavori del Consiglio regionale. "Un dato – ha spiegato – che è la base del piano generale delle opere che sarà presentato alla cabina di regia per la ricostruzione". Il dato è in evoluzione perché, anche se il termine per la presentazione è scaduto ieri, è possibile che arrivino nuove segnalazioni, dato che la scadenza può avere una certa flessibilità. Strutture sanitarie, sedi municipali, impianti sportivi, edifici pubblici, beni culturali, sedi universitarie, chiese, cimiteri e alcune infrastrutture rientrano nell'elenco. Non ci sono le scuole, che fanno parte di un piano ad hoc, mentre l'Anas ha preparato un piano di lavori per le strade. "Parte anche la ricostruzione pubblica" ha detto Ceriscioli.

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