Due indagati per la morte di Marco Conforti, trovato nel bagagliaio della sua auto

Ci sono due indagati per la morte di Marco Conforti, il 55enne di Castagneto Po, gestore di diverse scuole guida nel Torinese, trovato morto nel bagagliaio della sua auto la sera del 28 maggio scorso in una strada del capoluogo piemontese.
L’accusa per i due è morte come causa di altro reato. Non sarebbero dunque responsabili di aver occultato nel bagagliaio dell’auto il corpo dell’imprenditore.
L'autopsia ha accertato che non si è trattato di una aggressione o di un omicidio. Nessuna lesione da taglio, ferita da arma da fuoco e nemmeno segni di un possibile strangolamento; gli investigatori della squadra Mobile restano convinti che Conforti sia entrato da solo nel baule del Suv dopo averlo parcheggiato in via Rovigo per consumare cocaina.
Le indagini hanno anche accertato che, nella notte tra il 22 e il 23 maggio, quando è verosimilmente avvenuto il decesso, Conforti aveva acquistato e assunto dosi elevate dello stupefacente, emerse anche dall’esame tossicologico sul corpo rivelando che quella poteva essere la causa dell’arresto cardiaco che ha causato la morte dell’uomo.

Gli investigatori della squadra mobile di Torino, coordinati dal pm Antonella Barbera, hanno ricostruito che Conforti, dopo una cena in un ristorante dietro la Gran Madre, aveva proseguito la serata con un amico in un night club dietro la stazione Porta Nuova, infine si era allontanato forse da solo. A denunciare la scomparsa era stata l’ex moglie.

Tra gli elementi analizzati c’erano stati anche alcuni pagamenti che l’uomo aveva fatto in quelle ore sul conto postale di una donna, forse una escort.