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Due fratellini molestati da un prete a Medjugorje: arriva condanna a sei anni

Don Roberto Elice, 37 anni, ha diffuso una lettera tramite l’avvocato: “Spero che i due ragazzini non debbano patire conseguenze gravi dal mio comportamento”. Il sacerdote confessò baci e carezze ai due minori.
A cura di Giorgio Scura
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Cominciò tutto durante un pellegrinaggio a Medjugorje. Dove due fratelli di 13 e 15 anni raccontarono di aver subito abusi sessuali proprio dal quel parroco che li aveva accompagnati e di cui si fidavano.

Abbracci baci e carezze nelle parti intime che poi sarebbero proseguiti anche al ritorno a Palermo. Una storia che ha trovato adesso una prima conclusione giudiziaria con la condanna a sei anni a quattro mesi di reclusione, emessa dal gup Sergio Ziino, per don Roberto Elice, 37 anni, ex parroco della chiesa Santissima Assunta.

Il giudice è andato oltre la richiesta del pm che aveva sollecitato una condanna a cinque anni. Nel processo si è costituita parte civile la madre dei due adolescenti. Al suo avvocato Mario Zito, che ha preannunciato appello, Elice ha consegnato una lettera nella quale dice di sperare che i due adolescenti non debbano patire conseguenze gravi dal suo comportamento. Il prete era stato arrestato dalla polizia il 2 febbraio scorso mentre si trovava a Roma, dopo oltre un anno di indagini. A scoprire gli abusi fu la madre dei due fratellini, che denunciò il sacerdote nel 2014.

Dopo essere stato indagato, il prete confessò tutto. "Mi sono autodenunciato alla Curia a novembre del 2014", disse al gip. La Curia, dopo la confessione, trasfeì' il parroco a Roma in una struttura per sacerdoti con problemi, lo sospese a divinis e avviò un procedimento penale canonico a suo carico. Durante l'interrogatorio l'indagato ammise le sue responsabilità e confessò di aver dato baci e carezze ai due fratelli. Il procuratore aggiunto Salvatore De Luca e il sostituto Claudio Camilleri, proprio per l'evidenza della prova, decisero di chiedere il rito abbreviato, saltando cosi' l'udienza preliminare.

Durante le indagini gli investigatori, inoltre, risalirono ad una terza presunta vittima, un ragazzo ora maggiorenne, che negli anni passati avrebbe ricevuto le stesse ‘attenzioni' dei due fratelli.

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