Due anni dall’omicidio della piccola Elena del Pozzo, a che punto è il processo alla mamma Martina Patti
A due anni dal delitto della piccola Elena del Pozzo, si va verso la sentenza del processo a carico della mamma Martina Patti, la donna rea confessa dell'omicidio della figlioletta di 5 anni uccisa il 13 giugno di due anni fa vicino casa a Mascalucia, in provincia di Catania. Dopo il no dei giudici a una nuova perizia psichiatrica per la donna, il procedimento giudiziario davanti alla Corte d’Assise di Catania è agli sgoccioli.
Il processo si avvia a chiusura con la requisitoria del pm a fine giugno, seguita poi dagli interventi degli avvocati di parte civile e della difesa a metà luglio e infine dalla sentenza che potrebbe arrivare subito o slittare dopo le vacanze estive a settembre.
Processo Martina Patti: le date prima della sentenza
Dopo aver respinto l’istanza di nuova perizia avanzata dal procuratore aggiunto Fabio Scavone, che sostiene l’accusa, i giudici hanno chiuso il dibattimento e disposto di procedere alla discussione in aula, stabilendo che sono in condizioni di decidere. Le prossime udienze del processo a Martina Patti per l’omicidio della piccola Elena del Pozzo sono state già fissate. Si ritorna in aula l’ultimo venerdì di questo mese, il 28 giugno, con l’intervento del pm.
Durante la requisitoria del procuratore aggiunto Fabio Scavone e della pm Assunta Musella, la procura elencherà le sue richieste di condanna per l’imputata accusata di omicidio premeditato. A seguire, lo stesso giorno, ci sarà l’intervento della parte civile, e cioè dell’avvocato del papà della piccola Elena, Alessandro Del Pozzo, che si è costituito parte civile contro la ex compagna.
Si decide su capacità di intendere e premeditazione
A seguire, il 12 luglio, sono attesi gli interventi della difesa, gli avvocati Gabriele Celesti e Tommaso Tamburino, che esclude la premeditazione e punta sulla incapacità di intendere e volere della donna al momento dei fatti. Secondo lo psichiatra consulente della difesa, infatti, l’imputata nel momento dell’omicidio era in uno stato dissociativo e quindi incapace di intendere e di volere.
A seguire infine la sentenza che si baserà proprio su questi due punti chiave: premeditazione e capacità di intendere della donna. La Corte ha già fissato una data limite nel 9 settembre per la sentenza finale ma non è escluso che i giudici si ritirino in camera di consiglio già a luglio per arrivare a una decisione prima delle ferie estive.
L'omicidio della piccola Elena del Pozzo
Come ricostruito dalle indagini, quel 13 giugno del 2022 Martina Patti andrò a prendere la figlioletta all'asilo, la condusse dove fu ripresa dalle telecamere nell’ultimo abbraccio con la piccola Elena del Pozzo. Poi la portò in un campo non lontano dalla loro abitazione e qui la uccise e coltellate, seppellendola in una buca poco profonda prima di simulare un rapimento da parte di un commando di uomini incappucciati. Messa di fronte alle incongruenze del suo racconto, la donna confessò il delitto facendo ritrovare il corpo senza vita della piccola Elena Del pozzo. Per lei scattò l’arresto e da allora Martina Patti è rimasta in carcere in attesa di sentenza.