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Due 13enni picchiate in strada da tre coetanee, i video finiscono in rete: “Baciami i piedi”

Botte e umiliazioni nei video sequestrati dalla polizia di Carlentini, nel siracusano, dove si è verificato un grave atto di bullismo da parte di tre 13enni nei confronti di due coetanee. I filmati delle violenze sono finiti su WhatsApp.
A cura di Lorenzo Bonuomo
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"Appena mi tocchi, tu mori, hai capito?" le parole urlate con rabbia feroce dalla ragazzina in un video: in un dialetto marcato, si ascoltano le sue minacce rivolte a una coetanea in mezzo a una strada di Carlentini, in provincia di Siracusa.

Il paesino è stato teatro di un grave episodio di bullismo tra minorenni, la sera dello scorso 14 ottobre, in occasione della festa patronale di Santa Tecla.

Alla violenza verbale si accompagna quella fisica: mentre minaccia, la ragazzina prende la vittima per i capelli, la strattona con forza e la sbatte prima contro una macchina parcheggiata e poi sull'asfalto della carreggiata. "Ancora ca mi stai tuccannu", si sente forte e chiaro. E intanto volano schiaffi alla testa e al volto.

L'altra, terrorizzata, non sembra avere la forza necessaria per reagire al pestaggio e manifesta con dei deboli "ahia" la sua sofferenza. Ciò che rende ancor più grave l'episodio, è l'atteggiamento di chi filma la scena con il cellulare: molto probabilmente un'amica della bulla, complice dei soprusi, che ride divertita mentre si gode il (brutto) spettacolo.

I filmati delle botte e delle umiliazioni sono circolati per tutta la settimana in varie chat di WhatsApp, diventando virali, finché uno di questi è stato segnalato alla polizia di Carlentini. In un altro video finito al vaglio degli inquirenti, si vedono sempre due ragazzine. Anche qui, una sottomette l'altra: "Baciami i piedi", le dice lei. E la vittima non può far altro che eseguire l'ordine.

A seguito delle indagini, si è scoperto che quella sera erano state almeno due ragazzine aggredite e ben tre le picchiatrici. Tutte sui 13 anni di età. Per le autrici della spedizione punitiva sono scattate le denunce per violenza e minacce.

Secondo quanto emerso dalle prime ricostruzioni dei fatti, la furia di una delle picchiatrici sarebbe stata scatenata da un motivo di gelosia nei confronti di un ragazzo. Esattamente lo stesso motivo al centro di un caso di bullismo molto simile, avvenuto lo scorso 18 ottobre, in una scuola superiore di Parma

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