Dubbi sul bonus per università a numero chiuso: “penalizza istituti con standard elevati”
Il voto di maturità rapportato al valore della scuola superiore influenzerà l'esito dei test di ammissione alle facoltà a numero chiuso. Ma non si sa come. Fino all'anno scorso, i test di ammissione valevano massimo 80 punti, oggi ne valgono 90 e vanno eventualmente sommati ai punti assegnati al voto di laurea. Nel decreto dello scorso 24 aprile si stabiliva infatti che per le facoltà di Medicina, Odontoiatria, Veterinaria, Architettura e Professioni sanitarie, i candidati diplomatisi con un voto pari o superiore a 80 centesimi potessero sommare al punteggio del test di ammissione un valore compreso tra 4 e 10 punti.
A creare qualche grattacapo è l'ulteriore ponderazione di cui parla il provvedimento firmato dall'allora ministro Profumo, secondo il quale il premio di 4-10 punti "viene attribuito esclusivamente ai candidati che hanno ottenuto un voto di maturità almeno pari a 80/100, rapportato alla distribuzione in percentili dei voti ottenuti dagli studenti che hanno conseguito la maturità nella stessa scuola nell'anno scolastico 2011/12". Detto altrimenti, lo stesso voto assegnato in due scuole diverse dà diritto a punteggi diversi, dal momento che, ad esempio, l'80 di un istituto "vale" meno dello stesso 80 di un altro, se nell'anno precedente gli studenti che si sono diplomati con un voto pari o superiore ad 80 sono di più rispetto agli stessi giudizi espressi nel secondo istituto.
Da qui i dubbi espressi da diversi rappresentati politici, che sottolineano il pericolo che questo meccanismo possa discriminare ingiustamente studenti egualmente validi. Davide Caparini (Lega Nord), ad esempio, ha condotto un'interrogazione parlamentare al ministro dell'istruzione Maria Chiara Carrozza, chiedendo "se non si ritenga opportuno sospendere il bonus maturità, in attesa di individuare un meccanismo che garantisca omogeneità di valutazione". Il rischio, secondo il consigliere leghista, è che la ponderazione in percentili possa penalizzare "di fatto chi frequenta strutture che garantiscono standard elevati, creando quindi disparità".