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Droga nell’auto per incastrare un imprenditore: due avvocati e un finanziere indagati a Bari

Due avvocati e un membro della Guardia di Finanza sono accusati di aver messo della cocaina nell’auto di un imprenditore per incastrarlo.
A cura di Davide Falcioni
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Volevano metterlo in guai seri nascondendogli delle dosi di cocaina nella macchina, ma il cinico piano non è andato a buon fine. Per questo a Bari sono finiti in tribunale due avvocati e un membro della Guardia di Finanza che avevano ideato e messo in piedi l'escamotage ai danni di un imprenditore locale, "colpevole" di aver denunciato il marito della donna che stava frequentando a causa delle minacce ricevute.

L'imprenditore protagonista della vicenda era stato arrestato nel 2014 dopo un controllo per strada. L'uomo, oggi 50enne, ai tempi era stato fermato in macchina dalla Finanza: il capo pattuglia aveva effettuato la perquisizione trovando un involucro blu con 26 grammi di cocaina. "Me lo avete messo voi", protestò immediatamente l'uomo, che tuttavia venne arrestato e portato a processo con l'accusa di spaccio. Solo dieci giorni prima l'imprenditore aveva presentato una querela per minacce ricevute dal marito della donna che stava frequentando.

Dopo alcuni anni la procura ha ravvisato nella vicenda troppi lati oscuri, a partire dalla perquisizione domiciliare: a casa dell'imprenditore, incensurato, i finanzieri per esempio sequestrarono un "bilancino di precisione", che in realtà era una normale bilancia dell'Ikea. La Procura non chiese quindi nessuna misura cautelare e a settembre 2017 il Tribunale assolse con formula piena il presunto pusher riconoscendo come non del tutto infondata l'ipotesi che la cocaina fosse stata messa lì apposta per incastrarlo. Il finanziere avrebbe anche chiesto 15mila euro all'imprenditore per "aiutarlo" a discolparsi.

Sul banco degli imputati quindi oggi siedono due avvocati accusati dai pm di concorso in detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, mentre l'ex finanziere per tentata corruzione in atti giudiziari. L'udienza davanti al Gip è stata rinviata al 25 settembre: la Procura non ha ammesso il patteggiamento chiesto dal'ex finanziere che ha chiesto di essere giudicato con il rito abbreviato.

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