Venezia, barca si schianta su diga: 3 morti e un ferito nel tentativo di record nell’offshore
Tre persone decedute e un'altra trasportata in ospedale con gravi ferite, è il tragico bilancio di un gravissimo incidente nautico avvenuto a Venezia nella serata di martedì quando una imbarcazione si è schiantata contro una diga in località Lunata, tra punta Sabbioni e il Lido. Dopo l'allarme, sul posto sono intervenute diverse imbarcazioni di soccorso sia dei vigili del fuoco del capoluogo veneto sia della capitaneria di porto, oltre ai nuclei sommozzatori per le ricerche dei dispersi. Secondo le prime informazioni riferite proprio dai vigili del fuoco accorsi sul posto, la tragedia si consumata poco dopo le 21 di martedì appena fuori dalla bocca di porto. Secondo una prima ricostruzione dell'accaduto, uno scafo offshore sarebbe finito a tutta velocità contro la diga di San Nicoletto e nello schianto tre occupanti della barca sono morti.
I corpi dei primi due deceduti sono stati recuperati subito dai pompieri mentre per un terzo, considerato disperso in un primo momento, è stato necessario il lavoro dei sommozzatori. Le operazioni di soccorso sono state rese ancora più difficili dal buio e dalla zona impervia per le imbarcazioni: una diga artificiale costituita di grossi posti sul fondale costruita a protezione delle opere del Mose. I vigili del fuoco hanno dovuto lavorare a lungo sotto la luce dei fari delle barche. Il più fortunato tra i membri dell'equipaggio è stato il ferito che è stato sbalzato via dall'imbarcazione ed è finito in acqua, gli altri invece sono rimasti bloccati nello scafo. "Tragico bilancio per un’imbarcazione offshore finita sugli scogli di Punta Sabbioni: quattro gli occupanti, uno ferito sbalzato fuori bordo, tre i corpi senza vita recuperati dai sommozzatori dei vigili del fuoco nella cabina sommersa" spiegano in un tweet i pompieri.
Tra le vittime Fabio Buzzi, cercava nuovo record nell’offshore
Tra le vittime dell'incidente nautico di Venezia anche Fabio Buzzi progettista e pilota motonautico esperto, detentore di numerosi record nell’offshore. Lo ha riferito all’Ansa Giampaolo Montavoci, campione del settore e presidente della commissione nazionale offshore e endurance. Buzzi pare fosse impegnato in una delle sue imprese: stava tentando il record della Venezia-Montecarlo. "È con profondo, sentito, sincero dolore che diamo notizia del grave incidente accaduto stasera all'imbarcazione di Fabio Buzzi nel tentativo di record Montecarlo Venezia. Il mezzo a circa 80 nodi si è schiantato sulla lunata di protezione del MOSE della bocca di porto di Venezia Lido. Purtroppo per 3 dei 4 componenti dell'equipaggio non c'è stato nulla da fare, Fabio Buzzi e due piloti inglesi sono morti. Dell'unico superstite, Mario Invernizzi, non si conoscono al momento le condizioni" hanno spiegato da Assonautica Italiana, aggiungendo: "I cronometristi del record, tra i quali il nostro consigliere di Venezia Gianni Darai, non hanno potuto fare grandi cose per il soccorso se non avvisare le forze di polizia e il 118. La barca all'impatto sugli scogli si è impennata e ha saltato la barriera, affondando dalla parte opposta. Un gravissimo lutto colpisce lo sport italiano e la motonautica intera. Tre uomini esperti, appassionati di mare e di velocità ci lasciano in un atto che resta parte dello sport pur nel suo tragico epilogo. Fu così purtroppo per altri campioni della motonautica mondiale. Tra questi Stefano Casiraghi ed il Conte pietrobelli. Alle famiglie, ai team, al Presidente Fim Vincenzo Iaconianni e al Presidente Uim Raffaele Chiulli giungano le più sentite condoglianze da parte di Assonautica Italiana"