Dramma a Bologna, 29enne morto suicida: aveva detto ai genitori di doversi laureare, ma non era vero
Un ragazzo di ventinove anni è stato trovato morto nel pomeriggio di ieri a Bologna, sotto al ponte di via Stalingrado. Da quel ponte il ragazzo si sarebbe gettato nel vuoto. Amici e parenti lo cercavano da ore, ma quando lo hanno trovato – purtroppo – era già troppo tardi. Un suicidio che, stando alle prime ricostruzioni, si sarebbe consumato dopo una bugia raccontata ai familiari. Secondo quanto ricostruito finora – a raccontare il dramma del giovane abruzzese sono i quotidiani locali – il ragazzo aveva detto ai genitori di raggiungerlo a Bologna, dove viveva da diversi anni, per la sua laurea. Avrebbero dovuto raggiungere insieme ieri mattina l’aula a Forlì per la discussione della tesi. Ma a quanto emerso, in realtà, quella laurea non era in programma. Il ventinovenne aveva infatti sostenuto solo pochi esami all’università. E dai familiari ieri, dopo quella bugia sulla laurea, non si è fatto trovare.
La casa in cui il giovane viveva era vuota e non rispondeva alle chiamate dei parenti. Non trovandolo, i genitori si sono allarmati anche perché pare che nessuno degli amici era a conoscenza della seduta di laurea che aveva detto di dover sostenere. Così è scattata immediata la denuncia ai carabinieri. Poi, prima del dramma, un messaggio alla fidanzata e poi anche uno a un amico. In questo ultimo messaggio scriveva che si trovava sul ponte di Stalingrado, lì dove si è poi tolto la vita nel pomeriggio. Quando le forze dell’ordine sono arrivate sul posto per il ventinovenne era già troppo tardi. Il corpo senza vita è stato trovato in via Zago, vicino alla rotaie. Praticamente certo, secondo gli investigatori, che si tratti di un gesto volontario.