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“Dovremo prendere precauzioni contro il Covid per altri due anni”: la previsione di Remuzzi

Il direttore dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri: “Se vogliamo parlare di tempi dobbiamo tenere conto che dovremo ancora prendere delle precauzioni almeno per un paio d’anni”.
A cura di Davide Falcioni
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Che la pandemia fosse ancora lungi dal finire lo dimostrano i dati sui contagi che ogni giorno arrivano da tutto il mondo e la nascita di nuove varianti, come la temuta Deltacron isolata nei giorni scorso a Cipro. Ma per quanto tempo dovremo ancora stringere i denti? Impossibile dirlo con certezza, tuttavia secondo il professor Giuseppe Remuzzi, direttore dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri, "se vogliamo parlare di tempi dobbiamo tenere conto che dovremo ancora prendere delle precauzioni almeno per un paio d'anni". Intervenuto a ‘Mezz'ora in più' su Rai tre lo scienziato ha spiegato che "ci sono tanti fattori che possono fare pendere la bilancia dalla parte di chi dice siamo attenti ma non mettiamo delle misure eccessive, o dalla parte di chi dice sarà una catastrofe e dovremo avere ancora per molto tempo delle misure rigide", osserva. "Questo dipende da tanti fattori, sostanzialmente hanno ragione tutti e due".

Il direttore dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri ha quindi ammesso: "Mi aspettavo" che il Coronavirus "sarebbe diventato progressivamente meno aggressivo" perché "questa è la naturale evoluzione di tutti i virus che tendono nel giro di pochi anni a diventare meno letali". Tuttavia che la variante Omicron "fosse così capace di diffondersi tanto rapidamente, che non è detto sia necessariamente una cosa così negativa, non me lo aspettavo assolutamente". Per Remuzzi, inoltre, "l'enfasi che è stata messa per le varianti precedenti (a omicron ndr) sulle superfici, come pulire tavoli, è probabilmente sbagliata perché il virus vive nelle cellule, quindi se abbiamo una gocciolina che viene dalla bocca, si trova sul bicchiere, beviamo dallo stesso bicchiere in poco tempo, è chiaro che è ancora possibile ammalarsi. Ma se rimane sulla superficie per un po' si secca e muore". "Il virus non vive fuori dalle cellule" quindi "bisogna fare molta attenzione alle misure di protezione individuale, ai nonni che baciano i bambini, ma le superfici non hanno questo problema", conclude Remuzzi.

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