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Dov’è stata uccisa Carmela Melania Rea? Le procure di Ascoli e Teramo indagano

Carmela Melania Rea sarebbe morta nel bosco di Ripe di Civitella, per questo motivo l’indagine sul suo omicidio potrebbe passare alla Procura di Teramo mentre continuano ad emergere particolari strani sulla vita del marito, Salvatore Parolisi.
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Chi ha ucciso Carmela Melania Rea?

E' il delitto dei rimpalli, oltre che dei misteri sulla vita coniugale quello di Carmela Melania Rea, trovata brutalmente uccisa nel bosco delle Casermette in località Ripe di Civitella il 20 aprile scorso. Melania era sparita dal territorio di Ascoli, precisamente dal pianoro di Colle San Marco, dove si sarebbe recata per una gita con il marito e la figlioletta. Il suo corpo era stato ritrovato però alle Casermette, ovverosia in territorio teramano. Sin dall'inizio le due procure, quella di Teramo e di Ascoli  hanno lavorato assieme ma a seguito dell'ipotesi di sequestro di persona in territorio ascolano l'inchiesta, compresa dei fascicoli sull'autopsia, la settimana scorsa era stata trasferita alla Procura di Ascoli.

Purtroppo la partita della competenza territoriale, su un caso già di per sé abbastanza confuso, pare riaprirsi e dopo aver accertata che Melania è morta proprio a Ripe di Civitella, secondo quanto emerso dalla dichiarazioni degli inquirenti, l'inchiesta potrebbe passare di nuovo a Teramo. Intanto, incombono molte ombre sulla figura di Salvatore Parolisi, marito di Melania Rea. Le indagini hanno delineato una situazione coniugale tutt'altro che felice, secondo cui Parolisi avrebbe avuto diverse amanti, tra cui due soldatesse ascoltate dagli inquirenti. Sarebbe proprio una soldatessa, adesso in servizio a  Lecce, l'amante "ufficiale" del caporal maggiore Parolisi. Talmente "nota" che anche la Rea era a conoscenza della sua esistenza e le aveva intimato più volte, al telefono, di farsi di parte e di lasciare stare  suo marito.

Sarebbe proprio il cellulare l'ennesimo particolare inquietante dell'intera vicenda. Secondo quanto trapela dalle indiscrezioni degli inquirenti, Parolisi possedeva due schede telefoniche, un dettaglio che finora il caporal maggiore aveva tenuto nascosto; nello specifico una delle schede era riservata quasi totalmente alle chiacchiere amorose con le sue amanti. Questi ed altri dubbi dovrà chiarire nel prossimo incontro con i magistrati che, allo stato attuale dei fatti, lo ritengono persona informata sui fatti e non indagato.

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