Dove si curerà il boss Matteo Messina Denaro dopo l’arresto
Si curerà in una "struttura medica adeguata" Matteo Messina Denaro, arrestato questa mattina presso la clinica privata "La Maddalena" in centro a Palermo. Il boss latitante avrebbe dovuto sottoporsi a terapia medica presso la struttura dove da un anno era in cura con il falso nome di Andrea Bonafede.
Il carcere, secondo quanto chiarito anche dal Procuratore aggiunto di Palermo Paolo Guido, non sarebbe incompatibile con le condizioni di salute dell'ultimo dei corleonesi in fuga. "Sarà comunque curato come tutti i cittadini" ha sottolineato nel corso della conferenza stampa.
Secondo quanto riferito alla stampa durante la conferenza tenuta dal Comando Legione Carabinieri Sicilia, al momento dell'arresto Matteo Messina Denaro aveva indosso vestiti di marca e oggetti di lusso che "indicano che non fosse un uomo in rovina". Le sue condizioni fisiche suggerirebbero la compatibilità con il regime del 41 bis.
Dopo l'arresto, i carabinieri hanno sequestrato tutte le cartelle cliniche relative al boss Matteo Messina Denaro presentatosi come Andrea Bonafede. Sul documento da lui fornito vi sarebbe il nome di un geometra 59enne e la sua foto.
Nelle cartelle vi sarebbe, anche sotto forma di file, tutto il percorso medico del paziente. Il boss è stato operato a Marsala e poi successivamente nella clinica palermitana dove continuava a sottoporsi a terapia medica da un anno.
Stando a quanto reso noto durante la conferenza stampa, il latitante è stato bloccato in strada nei pressi di un ingresso secondario della clinica medica. Il blitz è scattato quando "con i Ros abbiamo avuto la certezza che fosse all'interno della struttura sanitaria". Quando è stato bloccato dalle forza dell'ordine, Messina Denaro non ha opposto resistenza, dichiarando subito la sua vera identità.
"Non eravamo sicuri che Andrea Bonafede fosse effettivamente il boss di Cosa Nostra – ha spiegato ancora il procuratore aggiunto Paolo Guido – la certezza è arrivata soltanto oggi quando abbiamo saputo che era effettivamente entrato nella clinica".