Dove sarà sepolto Matteo Messina Denaro: la tomba di famiglia nel cimitero di Castelvetrano
Tutto pronto per la sepoltura di Matteo Messina Denaro. Il boss mafioso, morto a 62 anni nel reparto detenuti dell'ospedale dell'Aquila, sarà sepolto nelle prime ore della mattinata di mercoledì 27 settembre, intorno alle 7, nella cappella di famiglia nel cimitero di Castelvetrano. Un cappella dedicata al padre Francesco, storico boss del trapanese che proprio lì è tumulato dopo la morte in latitanza nel 1998. Sarà un sepoltura strettamente privata e senza nessuna presenza di sacerdoti o religiosi.
Il Questore di Trapani, infatti, ha vietato i funerali pubblici per Messina Denaro e il cimitero sarà off limits. Non ci sarà nemmeno un saluto religioso per la sepoltura del boss perché la Chiesa nega i funerali religiosi ai mafiosi e comunque il capomafia aveva espressamente lasciato scritto di non volerli in un pizzino datato 2013 e ritrovato dai carabinieri del Ros nel covo di Campobello di Mazara.
Con il divieto di ogni forma di ricordo pubblico del boss, sia religiosa che laica, e il cimitero non accessibile a nessuno, a parte i familiari più stretti, non sono attesi problemi di ordine pubblico. Lo stesso sindaco di Castelvetrano ha ricordato che per la cittadina sarà una giornata normale come le altre.
La bara di Matteo Messina Denaro è attesa alle prime luci dell'alba a Castelvetrano via terra, scortata dagli uomini del Gom, il Gruppo operativo mobile della polizia penitenziaria. La salma infatti è stata dissequestrata subito dopo la fine dell'autopsia, durata circa quattro ore all'Aquila, ed è già partita nel tardo pomeriggio di martedì dal capoluogo abruzzese, dove il boss è stato detenuto da agosto in regime di 41 bis nel carcere di massima sicurezza.
Un lungo viaggio di circa 12 ore durante il quale il feretro sarà accompagnato sempre da una staffetta di agenti di polizia. Anche sul percorso della salma, però, si mantiene il massimo riserbo e, con le procedure burocratiche da espletare, tempi certi per la sepoltura non ci sono.
A seguire tutta la procedura, da giorni, c'è la nipote del capomafia, Lorenza Guttadauro, che era anche il suo difensore. L'avvocato da giorni è a L'Aquila e si è occupata anche di contattare l'impresa funebre incaricata della bara e quella del trasporto in Sicilia del feretro. La bara da circa 1.500 euro è stata fornita da una ditta dell'Aquila mentre il carro funebre è arrivato direttamente da Castelvetrano.
Nel cimitero della cittadina trapanese Messina Denaro sarà tumulato nella cappella di famiglia, una piccola struttura sulla cui sommità campeggia il nome del padre del boss, Don Ciccio Messina Denaro, e al cui esterno, invece, trova posto la statua bianca di un angelo. Proprio la cappella, anni fa, fu uno dei luoghi i cui gli inquirenti cercarono di trovare notizie sulla latitanza di Matteo Messina Denaro.
Per aggirare le mille precauzioni dei familiari del latitante, le forze dell'ordine piazzarono delle microspie nella speranza che i parenti potessero parlare di lui nel luogo, sentendosi al sicuro. I familiari del boss però scoprirono tutto accorgendosi di alcuni fili pendenti. Furono loro stessi a denunciare la cosa alla polizia.