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Dottoressa Francesca Romeo uccisa, il marito potrebbe essere risentito dai pm

È ancora giallo sul movente di chi ha ucciso la dottoressa Francesca Romeo ieri mattina, la Procura risentirà per la terza volta il marito della donna, che era in auto con lei ma per ora non ha ricordato dettagli utili alle indagini.
A cura di Tommaso Coluzzi
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In Procura, a Palmi, si cercano risposte davanti all'omicidio della dottoressa Francesca Romeo. Nelle prossime ore potrebbe essere risentito dai pm e dagli investigatori della squadra mobile il medico Antonio Napoli, marito della donna uccisa ieri mattina in auto. La domanda, a cui i magistrati al momento non riescono a rispondere, è perché. La dottoressa è stata uccisa in un agguato sabato mattina, appena finito il turno di guardia mentre si trovava in compagnia del marito. Il killer, che ancora non ha un nome, ha sparato due colpi di fucile contro l'auto dei coniugi.

I rilievi sul posto si sono conclusi a distanza di 24 ore e ormai non ci sono più dubbi sulla dinamica: l'assassino ha sparato con un fucile sovrapposto, caricato con due cartucce, una palla unica e una a pallettoni. Il primo colpo non ha centrato i bersagli nonostante fosse in posizione frontale, infrangendo il parabrezza e conficcandosi nel cofano. Il secondo, più angolato, ha distrutto un finestrino e ucciso la donna, ferendo l'uomo. L'auto ha proseguito la sua corsa per 800 metri, poi si è fermata con l'airbag esploso.

Il primi colloqui tra il medico e marito della donna e i pm non sono serviti a nulla. Napoli non avrebbe neanche visto chi ha puntato fisicamente l'arma contro l'auto in corsa, ma si sarebbe accorto solo dopo i due colpi – esplosi a breve distanza l'uno dall'altro – della situazione. E una volta fermo avrebbe capito che la moglie era in fin di vita. Nessun aiuto, neanche sul movente, da parte del marito. Ora, però, l'uomo potrebbe aver superato il comprensibile stato di shock iniziale e ricordare qualche dettaglio in più. Perciò gli inquirenti vorrebbero risentirlo.

Anche perché sul movente non si esclude ancora alcuna pista. Il che vale anche al contrario: non c'è una pista precisa che si sta seguendo. Si parla di problemi di vicinato, terreni di famiglia, l'attività professionale. Non ci sono elementi di alcuni tipo, al momento, che possano permettere il riscontro di una tesi precisa. Si continua a indagare.

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