Dora Lagreca, lettera dei familiari che non credono al suicidio: “La vita ti è stata tolta presto”
Non credono all'ipotesi del suicidio i familiari di Dora Lagreca, la 30enne originaria della provincia di Salerno morta una settimana fa precipitando dal quarto piano della palazzina di Potenza dove si trovava insieme al fidanzato, Antonio Capasso, al momento indagato con l'accusa di istigazione al suicidio. Lo hanno ribadito in una lettera mostrata nel corso della trasmissione Quarto Grado, andata in onda ieri sera su Rete 4. "Sempre solare, con la battuta pronta, piena di energia e di vita", si legge nelle prime righe.
Poi, ancora: "Incoraggiavi tutti ad affrontare la vita con più spensieratezza, a vivere ogni attimo, a nutrire le passioni. Tu di passioni ne hai coltivate tante. Ultima la motocicletta che non hai avuto il tempo di goderti, anche se per noi resterai per sempre un pilota della vita, quella vita che ti è stata tolta troppo presto".
Intanto, continuano le indagini per ricostruire esattamente cosa è successo nella notte tra venerdì e sabato scorsi quando Dora, dopo aver participato alla festa di laurea di un'amica, come testimoniano i video condivisi sui suoi aggiornatissimi profili social, è morta precipitando dal quarto piano della palazzina dove c'è l'appartamento di Antonio Capasso, il suo fidanzato. È stato proprio il ragazzo a chiamare i soccorsi dopo il volo di 12 metri fatto dalla 30enne. Al momento è l'unico iscritto nel registro degli indagati con l'accusa di istigazione al suicidio. Agli inquirenti ha raccontato di una lite e che avrebbe tentato di fermare Dora, ma senza successo. I Ris sono al lavoro, mentre le amiche di Dora hanno parlato di un "amore tossico" e della gelosia di Antonio, sul quale continuano le verifiche. Giovedì è stato sottoposto ad accertamenti all'ospedale San Carlo per verificare la presenza o mano sul suo corpo di graffi.