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Emergenza lavoro

“Dopo tanti tirocini continuano a offrirmi solo stage. A 27 anni ho paura di quello che verrà”

“Ho svolto in totale un anno di tirocini e non riesco a trovare lavoro da settembre 2023 perché continuano a propormi stage”, ha scritto Valentina, 27 anni, a Fanpage.it per raccontare la sua esperienza di giovane lavoratrice. Una situazione, la sua, che ricalca quella di tante altre persone come lei: “Mi trovo tra i 25 e i 30 anni e ho paura di quello che verrà”.
A cura di Eleonora Panseri
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Valentina ha 27 anni e abita in Toscana. A Fanpage.it ha scritto: "Ho svolto in totale un anno di tirocini nell'ambito delle Risorse Umane e non riesco a trovare lavoro da settembre 2023 perché continuano a propormi stage". L'abbiamo contattata per farci raccontare la sua situazione.

"Mi sono iscritta all'Università e ho frequentato la facoltà di Scienze dell'Educazione e della Formazione, specializzandomi in Formazione e leadership. Ho fatto anche diverse esperienze all'estero: a causa del Covid, ho fatto degli scambi virtuali con l'Università della Florida e l'Università della Georgia, poi ho svolto un Erasmus di un mese in presenza in Marocco, dove ho approfondito il tema della radicalizzazione islamica", ci spiega.

"Parallelamente a questo, ho svolto un tirocinio in un'agenzia che si occupa di progettazione europea e successivamente mi sono formata anche nell'ambito delle Risorse Umane. – continua ancora la 27enne – Durante la magistrale, con la quale mi sono focalizzata un po' di più nell'ambito della Selezione e Formazione del personale, ho fatto un tirocinio in una grande agenzia per il lavoro. Poi ho scritto la tesi in quest'ambito e mi sono laureata con 110 e lode".

Dopo la laurea, Valentina ha fatto un altro stage e ha deciso anche di frequentare un master nello stesso ambito. Nonostante l'articolato percorso di studi, la ragazza non riesce ad avere offerte diverse da quelle del tirocinio, svantaggiose da un punto di vista contrattuale ed economico.

"Io sono alla ricerca di un'opportunità lavorativa, ma continuano a propormi stage o a farmi offerte con una retribuzione che a 27 anni non mi permette di mantenermi. Le aziende mi dicono che ho un buon curriculum, ma aggiungono che pur avendo tante esperienze, non ne ho ancora abbastanza. Capisco di essere un figura junior, ma il lavoro si impara anche facendolo", spiega.

Quando le chiediamo se ha pensato di andare all'estero a cercare un impiego, Valentina risponde: "Il mio ragazzo è inglese, ma in Inghilterra, causa Brexit, non posso andare, nemmeno per impieghi meno qualificati. Anche per fare la cameriera serve uno sponsor: bisogna partire con un impiego già in mano, con un'azienda che deve offrire il visto e uno stipendio che sia almeno di 38.700 sterline. Ho anche provato a candidarmi come educatrice in Germania, ma lì bisogna invece avere la lingua".

"Mi sono confrontata con diversi ragazzi della mia età, per tutti il filo comune è aver avuto esperienze anche con aziende abbastanza grandi ed essere stati lasciati a casa dopo il classico stage. Le altre aziende partendo da questo poi dicono: ‘Sì, abbiamo lo stesso metodo di lavoro, ma procedure diverse, ti andrebbe di fare uno stage?', racconta Valentina, dando testimonianza della situazione che molte persone giovani, ragazzi e ragazze appena usciti dall'università, vivono.

"Ho provato a dare la mia disponibilità anche per un eventuale apprendistato perché non pretendo di partire direttamente dal tempo indeterminato, so di avere tanta esperienza ancora da fare. Di fronte a questa richiesta mi sento dire che vogliono valutare la persona, prima di assumerla. Ma anche nei contratti di apprendistato c'è un periodo di prova".

Oppure, ci spiega ancora la 27enne, le vengono proposti contratti di apprendistato molto distanti dal suo luogo di residenza. "Ma in quel caso dovrei fare i conti anche con i costi che ne deriverebbero e non potrei comunque mantenermi", spiega.

In alcuni contesti i tirocini curriculari ed extra curriculari sono diventati negli anni un modo per aver forza lavoro a costo zero o ridotto. Il ricambio negli stessi luoghi di lavoro è quasi a ciclo continuo, visto che i controlli in questo campo sono pochi.

"In una delle aziende dove ho fatto stage, quando sono uscita si sono messi a cercare una nuova stagista. Ho chiesto spiegazioni al mio tutor e lui mi hanno risposto: ‘La nostra azienda cerca sempre di formare nuove leve'. Ma a me è capitato anche di fare, nei limiti del mio ruolo, cose che facevano anche gli altri colleghi", spiega ancora Valentina.

"Non voglio puntare il dito contro nessuno, ma il Governo dovrebbe cercare di controllare meglio gli stage e le modalità d'inserimento nel mondo del lavoro delle persone più giovani. – conclude – Io ora mi trovo tra i 25 e i 30 anni e ho un po' paura di quello che verrà. Sono abbastanza precaria ora, figuriamoci dopo".

La nostra redazione riceve lettere e testimonianze relative a storie che riguardano il mondo del lavoro. Decidiamo di pubblicarle non per dare un'immagine romantica del sacrificio, ma per spingere a una riflessione sulle condizioni e sulla grande disparità nell'accesso a servizi essenziali. Invitiamo i nostri lettori a scriverci le loro storie cliccando qui.

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