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Dopo New York pure l’Italia prepara stretta ad affitti brevi e bnb: “Ciò che serve sono i controlli”

Dopo New York anche l’Italia si prepara alla stretta ad affitti brevi e Airbnb: nei giorni scorsi è stata presentata la seconda bozza di una normativa che dovrebbe regolare il settore. Nicastro (Host Italia) a Fanpage.it: “Non si parla più di overtourism e spopolamento dei centri storici alla base della nuova legge, è un dato positivo. Servono regole sensate e un controllo serio”.
A cura di Ida Artiaco
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In tutto il mondo è boom degli affitti brevi e di Airbnb. Ed anche l'Italia non fa eccezione. Secondo il rapporto di AirDNA sul mercato europeo, febbraio 2023 ha registrato un aumento del 47,3% rispetto allo stesso periodo del 2019 e del 26,6% in più rispetto allo scorso anno, nonostante sia un periodo tipicamente di bassa domanda.

Nel nostro Paese, dove da Nord a Sud sono in affitto oltre 400mila tra appartamenti e stanze, la domanda è cresciuta del 37% rispetto a febbraio 2022 e del 148% rispetto a febbraio 2021. Una situazione, però, che starebbe creando numerosi disagi, soprattutto ai residenti, dovuti all'impennata dei prezzi delle case, e a quello che molti hanno definito "spopolamento dei centri storici".

La stretta agli affitti brevi di New York

È per questo che dopo settimane d'intense polemiche il 5 settembre scorso è entrata ufficialmente in vigore a New York una nuova "legge locale" che obbliga proprietari e affittuari a registrarsi presso le autorità cittadine prima di poter inserire i loro annunci su Airbnb, Vrbo o altre piattaforme di affitti turistici "mordi e fuggi", pena essere sanzionati fino a un massimo di 5mila dollari per ogni infrazione commessa.

La contestata misura prevede che i newyorkesi che intendono affittare un appartamento debbano prima inoltrare le loro richieste all'Ufficio del Sindaco e attestare la conformità del loro immobile ai regolamenti vigenti. Inoltre, non potranno affittare per durate inferiori ai 30 giorni senza essere fisicamente presenti nella struttura per tutta la durata del soggiorno.

La bozza di decreto sulle locazioni turistiche del Ministro Santanché

Ma dopo New York anche altrove si stanno pensando a soluzioni che possano limitare il "far-west degli affitti a breve termine". Tra cui anche l'Italia. Nei giorni scorsi l’ufficio legislativo del Ministero del Turismo, guidato da Daniela Santanché, ha inviato alle associazioni che hanno partecipato ai lavori di discussione di questi mesi la nuova bozza del cosiddetto decreto sulle locazioni turistiche per mettere un argine al proliferare degli appartamenti destinati ad affitti turistici brevi nelle città e nelle località più apprezzate.

Tra le novità del testo, l’innalzamento delle sanzioni, come quella, a titolo di esempio, fino a 5mila euro per chi affitterà una casa per una sola notte. Ma cosa ne pensano i gestori di strutture simili?

Nicastro (Host Italia): "Leggi ci sono, servono più controlli"

Fanpage.it l'ha chiesto a Valerio Nicastro, presidente di Host Italia, associazione nazionale a cui aderiscono coloro che fanno locazione breve o turistica e i gestori di attività extralberghiere, che nei mesi scorsi ha partecipato al tavolo del Ministero.

"Questa è la seconda bozza che viene presentata, abbiamo già commentato la prima e alcune delle nostre richieste sono state recepite", ha spiegato Nicastro, per il quale in questo nuovo testo c'è un dato positivo: "Innanzitutto, non si parla più di overtourism e spopolamento dei centri storici come motivo scatenante della normativa, che ampiamente già c'è con leggi e regolamenti sulla locazione breve, quindi non è vero che un settore non normato. Basterebbe che le norme fossero rispettate e controllate".

Nicastro ha sottolineato che "finalmente lo scopo della legge è quella di contrasto all'abusivismo. Per fare ciò, sono stati introdotti provvedimenti interessanti, come il codice identificativo nazionale (CIN), che dovrà essere su database di libero accesso a tutti e le piattaforme avranno l'obbligo di pubblicare annunci solo col codice. Ma ci devono essere i controlli. A quel punto la tracciabilità è completa. Non dico che eliminerà l'abusivismo ma sarà un grosso aiuto. Il resto è fuffa. La questione del requisito delle due notti minimo e dei due appartamenti come limite per l'imprenditorialità sono cose che alla fine diventano inapplicabili. Quest'ultima in particolare va a ledere il diritto alla proprietà privata. Anche perché questi criteri non li dovrebbe definire il ministro del Turismo, quello dell'Economia".

Alla domanda se anche in Italia si arriverà ad una stretta come a New York, Nicastro ha risposto. "Secondo me non ha nessun significato. Queste cose si fanno ma poi si bypassano, succederà anche nella Grande Mela. Bisognerebbe piuttosto mettere regole sensate che siano oggettivamente applicabili e che ci sia invece un controllo serio. Questa legge parla di controlli ma non dice come saranno fatti: la polizia locale come fa a fare controlli sui 20mila appartamenti che ci sono ad esempio a Milano?".

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