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Dopo la Maturità gli studenti scelgono l’università: boom di iscritti negli atenei italiani

La crescita delle università italiane sembra inarrestabile: dopo la crescita registrata nel 2016, anche nel 2017 ci si aspetta un buon numero di immatricolazioni in tutta Italia. Bene Perugia, ingegneria ed economia le facoltà più scelte. Il ministro Fedeli: “Questo è un segnale che va colto e sostenuto”.
A cura di Ida Artiaco
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Aula dell'Università Roma Tre (Getty).
Aula dell'Università Roma Tre (Getty).

Il 2017 sarà l'anno degli atenei italiani. Il prossimo settembre, infatti, ci sarà un vero e proprio boom di matricole pronte a invadere le aule delle università sparse sul territorio nazionale, seguendo il trend positivo registrato durante lo scorso anno accademico. Nel 2016, infatti, le iscrizioni segnalate sono state 283.414, circa 12mila in più rispetto al 2015, facendo registrare un incremento del 4,3% che non si vedeva nel nostro Paese da ben 15 anni. Sono sempre più numerosi, dunque, i ragazzi che, dopo l'esame di Maturità, scelgono di continuare gli studi e conseguire una laurea. I dati sono stati forniti qualche mese fa dal Ministero dell'Istruzione, sui i quali il quotidiano "La Repubblica" ha effettuato una verifica sulle facoltà più richieste. Su 90 università, tra pubbliche, private e telematiche, che hanno inviato al Miur il resoconto sulle proprie realtà, ben 58 hanno matricole in aumento, solo 22 fanno registrare il segno negativo.

Perugia sul tetto delle università italiane

La classifica degli atenei con il maggior numero di immatricolazioni si apre con l'Università di Perugia, con ben 1.830 ragazzi in più rispetto all'anno precedente. Non tutti provenienti dall'Umbria: molti, infatti, sono gli studenti fuori sede, in arrivo soprattutto dalle regioni meridionali e dalla Sicilia. L'ultima volta che si sono registrati questi dati era la fine degli anni Novanta, per poi proseguire con una discesa che ha toccato il suo picco massimo nel 2004. Come ha spiegato il rettore Franco Moriconi a "La Repubblica", "offriamo copertura totale delle borse di studio e agevolazioni sulle tasse universitarie, abbiamo riaperto corsi di laurea a numero chiuso e disseminato il centro storico di aule studio". Da non sottovalutare, dunque, l'aspetto economico che comporta seguire un corso di laurea, soprattutto in tempi in cui la crisi economica si fa ancora sentire.

Bene il Nord, arranca il Sud

Risalta agli occhi, tuttavia, il divario tra le università del Nord, in continua crescita, e quelle del Sud, scelte sempre meno dagli studenti all'ultimo anno delle scuole superiori del territorio. Il trend negativo è stato segnalato, tra gli altri, per gli atenei del Sannio, della Tuscia, di Cosenza e di Catania. Chi, invece, sta conoscendo un periodo di rinascita è di certo l'Università di Foggia, che ha fatto segnare nel 2016/2017 un incremento del 41,7 % del numero degli iscritti, con circa tremila nuovi studenti in più. Basti pensare che fino a qualche anno fa questa istituzione lottava per la sopravvivenza. Bene anche Catanzaro, il Politecnico di Bari e l'Università di Parma, nonostante la ministra Valeria Fedeli abbia di recente accolto le dimissioni del suo rettore Loris Borghi legate alla vicenda dell'arresto del luminare Guido Fanelli. Risultati buoni per il Politecnico di Milano, che compare nella lista dei 200 atenei migliori del mondo, anche se va meglio, tra le lombarde, alla Bicocca. Una conferma resta l'Università La Sapienza di Roma, con le sue millecinquecento immatricolazioni in più.

Ingegneria ed economia le più scelte dai diplomati

Tra le facoltà, ingegneria ed economica si confermano le più scelte dai diplomati, complice non solo un'offerta formativa completa ma anche e soprattutto le prospettive di inserimento in un mercato del lavoro in continua evoluzione e a caccia di profili sempre più specializzati. "Questi dati sono un segnale che va colto e sostenuto – ha commentato il ministro dell'Istruzione, Valeria Fedeli -. Per raggiungere questo obiettivo hanno un ruolo fondamentale le politiche dell’orientamento pre-universitario su cui abbiamo investito 5 milioni di euro in più. Daremo l'avvio a una massiccia campagna informativa destinata agli studenti sui servizi a loro dedicati: gli alloggi universitari sono ancora troppo pochi. Servono, poi, la copertura al 100 per cento delle borse per gli idonei, quindi stimoli e incentivi per il merito".

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