Dopo la fuga d’amore si inventano sintomi da Covid: fanno chiudere una caserma, denunciati 16enni
Due fidanzatini 16enni scappano insieme per una notte, i genitori danno l'allarme ai carabinieri e i militari, al ritorno della coppia, li convocano in caserma. I due, probabilmente per evitare domande scomode sui loro spostamenti, sostengono di stare male e dicono di avere il sospetto di essere stati in contatto con un paziente positivo al Covid-19. I carabinieri, per precauzione, sono costretti a chiudere la caserma per alcune ore. Era tutto falso, un'invenzione dei fidanzatini.
I fidanzatini denunciati per interruzione di pubblico servizio
Stando a quanto ricostruito dai carabinieri di Castelnovo Sotto, Reggio Emilia, il ragazzo si era allontanato con la fidanzata dicendo alla mamma che usciva per accompagnarla a casa. Invece i due sono scomparsi per una notte e sono rientrati in casa solo il pomeriggio successivo. La mamma del giovane aveva però già allertato i militari, che così hanno convocato i due ragazzi in caserma per chiedere spiegazioni sul loro allontanamento. Ai militari, che cercavano di capire dove erano stati, hanno detto di sentirsi male, che forse avevano il Covid-19 e per essere ancora più credibili hanno raccontato di avere avuto contatti, alla stazione di Crema, con un 75enne positivo fuggito dall'ospedale della città. La storia è stata ritenuta credibile e così, per precauzione, la caserma è stata isolata e chiusa al pubblico. Dopo il tampone, risultato ovviamente negativo, i due minorenni hanno confessato: si erano inventati tutta la storia. I fidanzatini sono stati segnalati alla Procura di Repubblica presso il tribunale per i minorenni di Bologna e dovranno rispondere dei reati di procurato allarme e interruzione di pubblico servizio per la chiusura della caserma dei carabinieri del paese per oltre quattro ore.