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Dopo il trapianto di fegato il cancro, la lotta di Camilla: “Aiutiamola a vivere, ha solo 29 anni”

La storia di Camilla, 29enne sarda affetta da una forma di cancro che si chiama Ptld, dopo aver subito un trapianto di fegato quando di anni ne aveva 14. L’appello dell’amica Denise: “Ci conosciamo da bambine, aiutateci a raccogliere soldi per le sue cure e farla vivere, sarebbe un bellissimo regalo per tutti noi”.
A cura di Ida Artiaco
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Camilla ha 29 anni e da quando ne aveva 9 entra ed esce dagli ospedali. Prima una malattia al fegato l'ha costretta a letto, poi, a peggiorare ulteriormente le sue condizioni è arrivato anche il cancro. Da Carbonia, nel Sud della Sardegna, si è trasferita a Roma per sottoporsi ad una terapia sperimentale, dalla durata di 1 anno, per poter guarire e realizzare i suoi sogni. Per questo, i suoi amici hanno deciso di darle una mano, aprendo anche una raccolta fondi sulla piattaforma GoFundMe per mettere insieme il denaro necessario a coprire tutte le spese sanitarie. Tra questi c'è Denise, che conosce Camilla da quando entrambe avevano 11 anni. Frequentavano la stessa classe e da allora non si sono mai separate, anche quando la malattia sembrava avere il sopravvento.

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"Ci siamo conosciute che avevamo 11 anni – ha raccontato Camilla a Fanpage.it -. Ora Camilla è a Roma insieme al fidanzato Daniele per sostenere le sue cure. Abbiamo lanciato una raccolta fondi con la quale siamo già arrivati a 95mila euro. Dobbiamo arrivare a 300mila, ma con l'aiuto di tutti siamo sicuri che ce la faremo". Il calvario di Camilla è cominciato quando aveva solo 9 anni e le è stata diagnosticata una rara patologia al fegato. A 15 anni è stata sottoposta a trapianto e le cose hanno cominciato ad andare finalmente per il verso giusto. Ma qualche anno dopo è arrivato anche il cancro, che per la precisione nel suo caso si chiama Ptld (Malattia linfoproliferativa post-trapianto), che se ne è andato per due volte, dopo vari cicli di chemioterapia, ma che è tornato più forte di prima nei mesi scorsi, a settembre 2020. Considerate le sue patologie pregresse e la rarità del suo contesto patologico, ha bisogno di terapie avanzate, basate sull'uso di anticorpi monoclonali, alle quali in Italia è potuta accedere solo tramite il Centro Oncologico privato della clinica Villa Margherita, a Roma. E i miglioramenti da quando ha cominciato questa cura si vedono, a cominciare dal fatto che non ha più bisogno della sedia a rotelle per spostarsi ma riesce a camminare da sola.

Un percorso difficile, che Camilla sta raccontando anche sui social, sulla pagina "Vola solo chi osa farlo", seguita da migliaia di persone. "Ha sempre avuto un animo buono, oltre ad avere una grinta pazzesca nell'affrontare la vita – ha concluso Denise -. Io la stimo molto per questo.  Ci terrei affinché le persone possano aiutarla a vivere perché le ha una voglia incredibile, sarebbe un bel regalo per tutti noi".

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