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Dopo il sisma la scuola non inizia perché mancano alunni: mamme sostituiscono le prof

Il caso della scuola di Montefortino dichiarata agibile dopo il sisma ma senza l’ok all’inizio delle lezioni perché manca il numero di alunni sufficiente. Il sindaco: “Facciamo resistenza passiva. La scuola è la nostra assicurazione sul futuro”
A cura di Antonio Palma
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Tra le tante macerie causate dal terremoto del centro Italia dell'agosto scorso c'è chi tenta di ripartire dalle cose quotidiane come la scuola per i piccoli ma non ci riesce per questioni meramente burocratiche. È quanto accade in queste ore a Montefortino, piccolo comune della provincia di Fermo, tra i borghi colpiti dal sisma del 24 agosto. A differenza di quanto avvenuto altrove, infatti, nel comune la scuola ha retto alle onde sismiche senza alcun danno ed è stata quindi dichiarata perfettamente agibile, ma purtroppo non è arrivato l'ok alle lezioni dall'ufficio scolastico regionale perché manca il numero legale di alunni per iniziare l'anno scolastico.

Il sogno di ricostituire una prima media nel piccolo comune di montagna infatti si è scontrata "con una burocrazia insensibile alla sofferenza di una popolazione colpita dal terremoto", ha dichiarato esasperato il sindaco Domenico Ciaffaroni che nei giorni scorsi aveva sollecitato anche il Ministero dell'istruzione. "L'Ufficio scolastico regionale delle Marche non ha autorizzato la formazione della classe, nonostante un'ordinanza della Protezione civile e l'interessamento dell'assessorato regionale all'Istruzione e del Miur" ha sottolineato il primo cittadino che pensava l'obiettivo fosse vicino dopo essersi speso per l'iscrizione di 5 bambini migranti arrivati con gli sbarchi.

Nemmeno i piccoli migranti però sembrano aver convinto il direttore generale dell'Usr, che non ha autorizzato la classe. "Il numero minimo di alunni è stato raggiunto con i piccoli migranti ma la classe non è stata autorizzata" ha ricordato infatti Ciaffaroni. Senza lasciarsi scoraggiare però gli abitanti del posto hanno deciso lo stesso di iniziare l'anno scolastico all'istituto "Pietro Alessandrini" grazie ad alcune mamme volontarie che si sono sostituite alle insegnanti in attesa degli sviluppi della vicenda. "Siamo in un comune di montagna dove ogni giorno andiamo a raccogliere alunni in un raggio di 100 km quadrati, facciamo resistenza passiva. Montefortino non deve morire. La scuola è la nostra assicurazione sul futuro" ha concluso il sindaco.

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