Dopo il caso Schilirò circolare ai poliziotti: “Nessun dubbio sui vaccini, Green Pass obbligatorio”
Dopo il caso di Nunzia Alessandra Schilirò, la vicequestore di Roma che sabato ha manifestato insieme ai no vax ed ha definito il Green Pass "il marchio della discriminazione", il Ministero degli Interni ha deciso di correre ai ripari. La ministra Luciana Lamorgese ha definito la vicenda "gravissima", i vertici di polizia hanno annunciato un'azione disciplinare ma il rischio di emulazioni – seppur sporadiche – è troppo elevato e non va assolutamente corso. Per questo, come rivela Il Sole 24 Ore, ieri il dipartimento di Pubblica sicurezza, guidato dal prefetto Lamberto Giannini, ha inviato una circolare interna: "Obbligo di green pass per l’accesso ai luoghi di lavoro. Direttive per gli uffici sanitari della Polizia di Stato". Schilirò non viene ovviamente mai menzionata, ma l'intento evidentemente è quello di evitare casi simili nelle prossime settimane e fare in modo che i poliziotti diano il buon esempio vaccinandosi.
Nel testo si spiega che "con l’obbligo del green pass per l’accesso ai luoghi di lavoro potrebbero presentarsi problematiche e situazioni di criticità". Per questo gli "uffici della Polizia di Stato sono invitati a fornire la massima disponibilità e assistenza con chiarimenti e indicazioni utili". Pur non facendo esplicito riferimento al mondo no vax l'intento è chiaramente quello di tenere a bada quanti rischiano di credere ai rischi della vaccinazione. Non a caso si citano quei soggetti "che chiedano informazioni sugli effetti collaterali che, seppur raramente, possono associarsi" al vaccino. La circolare ammette che con l'introduzione del green pass diventa "più cogente lo sforzo di informazione e supporto". Lo scopo più volte auspicato è "condurre alla vaccinazione il maggior numero possibile di dipendenti, a garanzia anche della salute della collettività".